lunedì, dicembre 23, 2013
Solo perché è Natale.
Sono tua, adesso, su questo letto.
Il mio cuore che si appanna al solo contatto col freddo che c'è di fuori.
Ma ho bisogno di non sentirmi sola, non si tratta di te, né di me.
Non sono sola davvero, ma non ci sono quelle braccia attorno la mia vita, non ci sono quelle labbra sulle mie, non c'è il suo corpo che freme al contatto col mio, quel tremore continuo lungo tutto il corpo.
Quell'ardente passione che non riesco a trovare più.
Ma tu non lo sai, nemmeno lui.
Perciò è un hic et nunc quasi realistico: siamo qui, ora, ci sono io e ci sei tu, entrambi con lo stesso carico poggiato ai bordi del letto.
Ho bisogno di vedere che sei attratto, di sentire le tue mani che esplorano tutto il mio corpo, con l'incedere incerto di chi si è appena perso e non sa quanto in fondo può andare. Ho bisogno di sentire le tue braccia attorno al collo, attorno alla vita, attorno alla voglia di calore. Ho bisogno delle tue labbra muoversi attorno alle mie, di quell'energia che si crea dal contatto tra le nostre anime. Ho necessità di avere il tuo corpo addosso, di avere quel peso che alleggerisce almeno in parte il peso che mi porto dentro.
Mi servono nuovi ricordi, perché quelli che ho adesso fan troppo male.
Perciò tu, perciò io.
Senza domande, senza richieste.
Solo quel po' d' illusione che serve quanto basta a superare un paio di giorni.
Solo perché è Natale.
mercoledì, dicembre 18, 2013
Posso piangere?
venerdì, dicembre 06, 2013
Algebra.
giovedì, dicembre 05, 2013
Il cassetto dei sogni
giovedì, novembre 28, 2013
Prima o poi.
lunedì, novembre 25, 2013
Oro
venerdì, novembre 15, 2013
Indifferenza.
s. f. [dal lat. indifferentia, der. di indiffĕrens«indifferente»].
1. In filosofia, stato tranquillo dell’animo che, di fronte a un oggetto, non prova per esso desiderio né repulsione; o che, di fronte all’esigenza di una decisione volontaria, non propende più per l’uno che per l’altro termine di un’alternativa. Nell’ascetica, è lo stato (necessario al conseguimento della vita perfetta) in cui si rinuncia a ogni scelta finché non si conosca la volontà di Dio per uniformarsi completamente ad essa.
2. Nell’uso com., spesso con tono di biasimo, condizione e comportamento di chi, in determinata circostanza o per abitudine, non mostra interessamento, simpatia, partecipazione affettiva, turbamento e sim.: lo guardò con i., con ostentata i., con fredda,cinica i.; ascoltava con la massima i. i suoi rimproveri; mostrare i. verso i dolori e le necessità della povera gente.
Non trovavo una definizione adeguata, finché non ho smesso di giustificarti. Va bene quello che c'è stato, io ero sincera e credo lo fossi anche tu. Ma il fatto è che se ci penso ancora mi perdo il resto.
Si, vabbè, i segni ovunque, più o meno palesati. Ma un po' sono anche io che sto lì a cercarli.
Si, vabbè, le coincidenze troppo esatte. Ma ovviamente il significato glielo attribuisco io, è la mia mente a creare le connessioni.
Ma intanto entrambi coi piedi ancorati non ci muoviamo di un millimetro.
Io però ho dato, mi sn scontrata più e più volte contro il muro che hai costruito lungo il percorso. Ho provato ad aggirarlo, superarlo, scavalcarlo. Niente, permane.
Perciò è facile intendere che questa tua indifferenza sia la risposta ad ogni dubbio. Non è carino, per niente. Ma non esiste un modo bello per dire un no, resta comunque un no. Ma tu neanche quello dici. Ancora peggio.
Credo che l'indifferenza sia la peggiore arma per uccidere le persone. Le corrodi il fegato, lentamente, senza nemmeno sporcarti le mani, perché fanno tutto da sole.
Complimenti.
Hai vinto.
Metto il punto qui.
Basta. Coi segni che arrivano da tutte le parti, ci sarà il burattinaio che si starà facendo due belle risate. Oppure qualcuno ha truccato i dadi e starà muovendo le pedine come più gli piace. Fantastico.
Basta. Coi continui ricordi.
Basta. Non mi merito certo l'indifferenza.
Io non sono niente per te? Non esisto proprio per te? Bene. E sia.
Succeda quel che succeda, i giorni brutti passano, esattamente come tutti gli altri.
W. Shakespeare
mercoledì, novembre 13, 2013
È che di tempo non ne abbiamo granché
venerdì, novembre 08, 2013
Resta.
Scusami.
sabato, ottobre 26, 2013
Alzo le mani
giovedì, ottobre 24, 2013
Il fantasma degli amori passati
lunedì, ottobre 21, 2013
Le incerte parole
mercoledì, settembre 25, 2013
No.
giovedì, settembre 19, 2013
Il posto che tengo caldo per te
martedì, settembre 03, 2013
clochard
Non ci riesco proprio a dimenticare, vale per chiunque.
Ciascuna persona che ha attraversato la mia linea di vita ed in qualche modo mi ha regalato emozioni mi resta dentro. Lo faccio con tutti.
Non riesco proprio a cancellare le persone che mi hanno, ognuno a proprio modo, dato qualcosa di sé; figuriamoci quelle persone a cui l'ho preteso, rubato, trovato.
Mi fa tristezza pensare che le persone vanno via, prima o poi, una volta esaurita la propria funzione.
Per questo sono così schiva all'inizio, preferisco passare per una che se la tira perché io lo so che se ti faccio entrare poi non ne esci. Mi piace pensare di essere come una di quelle clochard alla stazione ferroviaria, che se vanno in giro con quei carrelli pieni di roba, cianfrusaglie che all'apparenza hanno poco senso, ma che loro vogliono per forza avere con sé. Eccomi, sono io. Mi porto dietro un carrello pieno di gente che non riesco proprio a lasciare andare.
Perciò quando ti dico che per te ci sarò sempre, devi credermi.
Non ricorderò il tuo compleanno, non ricorderò nessun anniversario, nessuna data.
Ma tutte le volte che mi vorrai io sarò qui ad aspettarti.
Mi ricorderò sempre che al caffè vuoi un cucchiaino di zucchero, che ti piacciono le sfilate di armani, le partite di calcio la domenica, che adori la polenta ed i dolcetti secchi la mattina a colazione. Della bottiglietta di coca-cola che hai sempre in macchina quando viaggi per poterti tenere sveglio.
Che ti piace la luce accesa quando sei a letto, perché hai avuto troppo buio fin ora, che odi chi non sa stare al suo posto, che odi vedere una donna che non regge l'alcool.
Mi ricordo che di me ti piaceva il modo in cui muovevo le mani sulla tua schiena, le mie labbra, il modo in cui so tenerti testa.
Non li dimentico mica certi attimi vissuti con te, non posso proprio.
Perciò vai pure, tanto lo so che torni.
Ed io ci sarò.
mercoledì, agosto 28, 2013
Buon compleanno
domenica, agosto 25, 2013
Tu come il sale.
venerdì, agosto 02, 2013
Per sempre
mercoledì, luglio 24, 2013
Una pausa lunga un anno
venerdì, luglio 12, 2013
Confusione
venerdì, giugno 28, 2013
Ancora noi, ancora lei. E poi tu.
sabato, giugno 15, 2013
“Lo chiamiamo longing perché il desiderio è pieno di distanze infinite" [Robert Haas]
venerdì, maggio 17, 2013
Ennesima
mercoledì, maggio 08, 2013
chissà, forse.
Poi ci arrivi eccome al limite.
Arriva quel momento in cui decidi di saltare.
Prendi la decisione di lanciare la palla oltre la rete, sperando che dall'altro lato ci sia qualcuno pronto a prenderla o quantomeno a tenerla per sé.
Ma quando cade a terra ci resti comunque un po' male.
Te ne sei stata lì a rigirartela per benino, guardandola, cercando di capire quale fosse il punto giusto da colpire, il momento in cui avresti dovuto tirarla. Hai calcolato la forza, la gravità, l'inerzia, la traiettoria, le forze contrarie, tutto. Ed hai lanciato.
Tu non l'hai presa, non l'hai nemmeno toccata, non c'hai nemmeno provato.
Te ne sei stato fermo a guardarla cadere.
Sono convinta che se dev'essere, sarà. Che se un Dio, un destino o quant'altro hanno deciso un giorno di giocarsela ai dadi ed è uscito fuori che io e te ci saremmo incontrati, mi hanno messo di fronte migliaia di carta straccia ormai, coincidenze del cavolo a cui mi sono attaccata come una zanzara alla luce, sperando che non fosse la luce della zanzariera.
Mai mi sono preoccupata di guardare le coincidenze come stavolta, mai mi sono posta il problema di inseguire così tanto qualcuno, mai mi sono lasciata andare alle situazioni; ho pensato che la vita mi stava portando da qualche parte e visto che lo stava facendo con così tanta convinzione mi sono detta: perché no?
Ecco, appunto.
Bene io ho tentato e son caduta. Capita.
"Sarà che con te non ho chiesto il permesso, sarà che due errori di fila non fanno un successo,che ho milioni di strade, ma a te non ne porta nessuna, sarà che sei solo una perla e non una collana."
venerdì, aprile 12, 2013
a piedi pari
Rassegnata?
AHAHAHAHAH
A volte sono così convinta che quando le scrivo certe cose, finisco col crederci.
Non riesco a lasciare liberi i sentimenti, la mia razionalità fa sempre capolino a rimettere a posto, rassettare, pulire. Ho una massaia in me che cerca di tenere ordine nel caos.
Quindi niente di nuovo quando mi sveglio e sono ancora qui a pensarti.
Niente di troppo strano addormentarmi col pensiero di te, nonostante non ci sia davvero nulla che mi porti a credere in te. Niente. Il vuoto.
La mia ostinazione in certi casi è incredibile, non riesco proprio a capacitarmi di quanto posso essere stupida a credere in qualcosa di inesistente, o meglio che vedo soltanto io.
Ma non riesco a lasciarti uscire, nonostante ci siano tanti altri che premono per avere il tuo posto nella mia mente, mentre io non li faccio entrare. Quel posto lo tengo caldo per quando tu arriverai, perchè tanto io lo spero ancora. Ci credo che un giorno sarai tu a decidere di venire da me.
Mi ritrovo ogni volta a piedi pari di fronte la porta del tuo cuore a bussare chiedendoti di aprirmi. Non voglio entrare, se non sarai tu ad invitarmi, ma almeno apri, ho così tanto da dirti, da farti comprendere, da condividere. Voglio semplicemente mostrarti tutto ciò che vedo io, metterti davanti gli occhi la mia visione delle cose che ci legano e che tu non conosci nemmeno, credo che neppure le immagini.
Io sono pronta ad aprirti il mio cuore, io sono ancora qui. Non lasciarmi sola sul pianerottolo.
sabato, aprile 06, 2013
Non sei tu
Sarà dura accettarlo ma lo farò.
Non perché tu mi abbia illusa, anzi tutt'altro. Tu non hai fatto proprio niente. Non hai nemmeno più risposto alle telefonate.
Sai perché è dura?
Perché in qualche modo io ho creduto che potesse essere possibile, che avrebbe potuto funzionare.
Non voglio ammettere di essermi sbagliata, non voglio ammettere di essermi confusa. Io ho creduto in quegli sguardi, ma probabilmente era tutto solo nella mia testa.
È un peccato doverti scrivere nella lista delle cose fatte e non portate a termine; è davvero un peccato che non ci sia stata nemmeno la giusta occasione per tentare. È probabile che così doveva andare. Ho un secchio pieno di coincidenze che non servono a nulla, a questo punto; io non so proprio che farmene di quelle parole scritte a distanza di tempo e spazio, di tutti quei segnali che qualcuno si è divertito ad inviarmi, a quanto pare solo a me. Oppure l'hai ricevuti anche tu ma non hai saputo interpretarli. Occorrerà differenziarli per smaltirli pochi la volta. Mi sentivo pronta ad accoglierti nella mia vita. Peccato tu sembri diretto da tutt'altra parte. Chissà ci incontreremo, forse non in questa vita.
venerdì, marzo 22, 2013
Libro aperto
La consapevolezza che ho nei tuoi confronti mi spiazza, so che tutto quello che c'è è stato creato per due, non per me soltanto. Credo che entrambi abbiamo molto da darci ed i presupposti ci son tutti.
Ti leggo in continuazione, si, ti leggo. E' il modo più semplce per sapere di te, visto che da solo non mi dici nulla. Io voglio sapere, voglio conoscere il tuo mondo, voglio sapere che ti succede intorno.
Quello che leggo però mi spiazza, ogni volta. Sono cose del passato quindi è impossibile che sia io che tu abbiamo avuto il modo di condividerle. Ma come è possibile utilizzare le stesse identiche parole? Gli stessi pensieri? Un sorriso idiota mi si stampa in faccia, perchè io davvero non comprendo fino a che punto tutto questo abbia senso, quando il tuo comportamento invece è totalmente in opposizione col mio.
Forse dovrei darti in pasto un po' delle mie parole, forse leggendomi anche tu riuscirai a capire che c'è dell'altro. Forse c'è un continuum che non riusciamo ancora a comprendere. Forse.
Pare che entrambi mettiamo dei freni, ma i segni ci sono tutti, non posso certo fare finta di niente. Li lascio fare, faccio in modo che non mi colpiscano più di tanto, ma si presentano comunque, nonostante li ignori.
Non è perché ti hanno fatto male una volta che scegli di non amare.
L'amore arriva sempre, di continuo ed in ogni modo; più cerchi di nasconderti più si accanisce.
Guardi in aria e fischietti facendo finta di nulla? Ti colpisce le caviglie.
Guardi in basso per evitare di incrociare sguardi? Scivoli col sedere per terra.
Guardi dritto senza girarti? Sbatti contro un palo.
L'amore ha i suoi momenti e sue sono le vie per arrivarci.
Puoi limitarti a scegliere che scarpe indossare per camminare su quei sentieri.
lunedì, febbraio 18, 2013
Quello che per me è importante
Tranne poi un momento di straordinaria concessione, inaspettata sorpresa. In una sola chiacchierata, mi dici quello che per me è importante. Niente complimenti, niente "come stai bene in quella foto", né "sei bella". Mi dici invece di volere un mio giudizio su una tua cosa molto personale, mi rendi partecipe di un tuo inizio. E poi esordisci con un "con te la cosa è diversa", non sono come il resto. Mai parole come queste mi hanno fatto stare tanto bene, mai risposta poteva essere tanto adeguata ai miei continui dubbi. Non importa se non sono ancora speciale, mi basta essere altra cosa dal "resto".
sabato, febbraio 16, 2013
luci e ombre
L'ombra è l'area scura proiettata su una superficie da un corpo che, interponendosi tra la superficie stessa e una sorgente luminosa, impedisce il passaggio della luce. E' una sorta di rifllesso oscuro, ma non lo vedo in negativo, piuttosto se ne sta lì a ricordarti chi sei stato, un po' come un buco nero direttamente aperto sul tuo passato.
Le mie attuali sensazioni stanno lì, nel mezzo, da una parte la piena luce abbagliante, dall'altra il nero scuro dell'ombra, che mi segue a prescindere. Non è poi così diversa da me, la luce esalta i dettagli, li enfatizza; l'ombra li cancella tutti, tutto smussato, fa le forme ad un modo tutto suo, le allunga, le restringe, le allarga, le cambia in continuazione ad ogni passo. Una prospettiva molto particolare, che da il via ad una serie di interpretazioni differenti; ci sei tu, quello che sei: luce in fronte ed ombra ai piedi. Più forte è la luce e più nera sarà l'ombra.
Esiste, c'è, è reale, non puoi mica farci niente. Le cose del passato non riesco proprio a mandarle via, me le porto dietro ed ogni volta che la luce mi colpisce si allargano, si restringono, si modificano un po', ma me le porto dietro, sempre tra i piedi. E le emozioni, le mie emozioni, non la lasciano scomparire, si prendono tutta la luce, la assorbono, ma si tengono ben stretta la zona d'ombra.
Il nuovo più il vecchio insieme, fanno il mio presente.
Non ho potere in questo.
Indosserò un bel paio di occhialoni scuri per poter aprire meglio gli occhi quando tutto quel sole sarà allo zenith per colpirmi e scarpe luccicanti per camminare sulla mia ombra.
martedì, febbraio 05, 2013
Buon viaggio
lunedì, febbraio 04, 2013
A domani
domenica, gennaio 20, 2013
Non me lo so spiegare
Come fare a farti capire che quelle labbra, stasera, le ho cercate dappertutto?
Come fare a farti comprendere che quel tuo modo di parlare l'ho voluto sentire nella bocca di un estraneo?
Come fare a pensare che tu sia solo un piccolo dettaglio nella mia vita?
Come fare a comprendere che ogni volta che mi ritrovo a leggere le tue parole cerco di estrapolare un significato particolare indirizzato solo a me?
Ti prego dimmelo tu, che io sto ancora qui a pensarci.
Non è bastato nè l'alcool nè tantomeno le avances di qualche ragazzo all'interno della disco. Niente è più forte di questo pensiero. Chissà se anche tu provi la stessa sensazione pensandomi, o anche solamente se mi pensi qualche volta.
Questa strana propensione che mi porta continuamente al limite dell'assurdo, mi vedo provare dei sentimenti che credevo perduti. E non faccio altro che chiedermi se possa essere tanto stupida da provare qualcosa di così forte per qualcuno tanto lontano e che ho visto una volta sola. Difficilmente, anzi, finora mai mi é capitato di provare questo tipo di sensazione per qualcuno a cui non importassi. Perciò un minimo di interesse dovresti avercelo. Condizionale obbligato, vista la tua immobilità. Vorrei solo che tu capissi quello che ho qui dentro.
mercoledì, gennaio 16, 2013
Teorema
domenica, gennaio 13, 2013
Al buio.
sabato, gennaio 12, 2013
Teatro
Sembra che il cosmo si stia divertendo davvero tanto, avrà di sicuro fatto un abbonamento a qualche rivista di ricamo perché le trame che sta tessendo sono davvero fantasiose.
Me lo immagino come un vecchio burattinaio che intesse vestitini molto allegorici e si diverte sogghignando facendomeli indossare e buttandomi nella scena. Ed io che me ne sto ferma, immobile davanti al pubblico con la faccia a punto interrogativo, pensando solamente: "E adesso?!".
Appunto. Che faccio?
Ti voglio, c'è un qualcosa che mi fa venire verso di te come se non avessi altra scelta. Ma tu non sei così chiaro. Non mi fai capire cos'è che vuoi esattamente ma soprattutto se mi vuoi. Lo so che non si può sempre giocare a carte scoperte, che non si conosce la fine della storia già nelle prime battute ma capire il mio ruolo nella scena sarebbe un buon aiuto.
Mettici poi che gli antagonisti, per così dire, fanno del tutto per farmi capire che invece esistono dei modi facili e semplici per far capire a qualcuno che lo vuoi... Ed il pastrocchio è fatto. Si va d'improvvisazione.
giovedì, gennaio 03, 2013
gli dei non dispensano mai l'acqua dove la terra è più assetata.
Mantenere una certa distanza dalle cose senza buttarsi sempre a capofitto.
Ciò che stai, in effetti facendo tu. Qualcosa di diverso dalle altre volte c'è. La consapevolezza che mi viene dalle precedenti situazioni. Ok mettere me al centro, ok mantenere una certa distanza, ok non lasciarsi coinvolgere troppo, ma il troppo pensarci porta assolutamente a risposte poco corrette. Quindi?
Aspettare poco ma non troppo?
Si, ma non come tattica. Pensare solo che se hai vissuto senza finora, puoi continuare a farlo. Pensare che una persona ti lascia qualcosa di buono in ogni caso. Si, in ogni caso. Seppure ti fa del male, capisci che quel genere di persona non fa per te. E questo è un bene. Non è ottimismo forzato. E' equilibrio. Un piede davanti all'altro, su un filo sottilissimo, con qualche sbandamento a destra e a sinistra, ma mantenersi e proseguire.
Prendere per buono qualsiasi cosa ci venga offerto. Si, vabbè.
Facile parlare così, quasi utopico. La vita è un po' più diffcile di così. E con la sete di te che mi ritrovo, credo sia difficile non chiedere da bere. Ma lo farò, aspetterò che sia tua a versarmi dell'acqua. Nel frattempo mangio una caramella.