venerdì, dicembre 06, 2013

Algebra.

Ho provato un metodo per cancellare quei ricordi scomodi.
Quelli che ti impegni per non volerli in testa, quelli che "ma figurati, non ci stavo pensando affatto!", che ci provi eh, ma niente, si riprongono.
Uno per volta te li fissi davanti gli occhi e li smantelli pian pianino, ogni dettaglio diviso, ridotto ai minimi termini. Un'operazione algebrica.
Una volta che sei arrivato ai numeri primi dovresti ritrovarti davanti un po' di numeri disordinati senza senso apparente. Bene.
Comincia con un dettaglio e su quello fai qualcosa: costruisci da te un ricordo attorno ad esso. Se vuoi puoi anche provare con più di uno.
Funziona. Ma al solito ci sono le eccezioni.
Alcuni ricordi son così forti che puoi farli a pezzettini, scomporli in molecole d'istanti, ridurli ai minimi termini quanto vuoi, sono più forti. Indivisibili, per quanto siano grandi, come il 59, il 181 o il 997.
Così tu, in quel momento, con quelle parole, quei gesti che avranno sempre e per sempre un unico comune denominatore con me.

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