sabato, luglio 26, 2014

Breathe

Un respiro.
Aria nuova nei polmoni, una pausa.
Ecco di cosa avrei bisogno adesso.
Un'ora d'aria per riattivare tutte le cellule.
Il fare quotidianamente le stesse cose, niente che ti scuota un po', sacrificarsi tanto senza essere mai totalmente felice.
È vero che non avrei nulla di che lamentarmi, sono molto fortunata ad avere quello che ho, ma non è sufficiente.
Che te ne fai dell'oggettivo quando non riesci più a sentire l'odore della notte?
Quando passi troppo tempo nello stesso posto quasi non ti accorgi più dei profumi e gli odori.
Mi rendo conto che questa staticità mi sta sobbarcando di aria stantia.
Un respiro.
Mi servirebbe una boccata d'aria, ma non riesco a muovermi.
Vorrei che entrasse qualcuno nella mia vita ad aprire quella finestra.
Vorrei sentire l'odore della pioggia che preannuncia il temporale imminente.
Il profumo della brina al mattino.
L'odore dell'erba appena tagliata.
Un profondo respiro che mi arrivi fino in fondo al mio io per permettermi di ripartire.
Un solo respiro.

venerdì, luglio 25, 2014

recycle

Sono solo un po' stropicciata.
La vita è un ciclo continuo, che ti prende ti usa, ti butta e ti ricicla per farti tornare come nuovo sotto altre forme. La tua sostanza resta, ma la forma cambia.
E lo fanno anche le persone, già.
Ci sono quelli che ti vogliono ad ogni costo, quelli che ti prendono e basta, quelli che ti trovano per caso, quelli che fanno del tutto per poterti tenere con sé.
Poi ti usano, ti lasci usare.
'Che gli scambi d'anime funzionano così: ci si mescola per un po', poi si decide che non è male ciò che ne è venuto fuori. Ma poi ogni sostanza torna al proprio essere e ci si divide. A volte con qualche ingrediente in più, a volte con qualche ingrediente in meno. Poi la scatola va buttata nel secchio.
Può succedere che nel secchio, poi, trovi un tuo simile così il viaggio è meno pesante.
Ma ognuno poi verrà riciclato in maniera diversa.
Una scatola diventa il foglio della poesia più bella mai scritta, un foglio diventa l'involucro del pane del panettiere all'angolo, una cartellina forse il biglietto d'auguri tanto aspettato.
O quella brutta notizia che proprio non ci voleva.
O carta straccia.
Torni ad essere altro, vieni raccolto di nuovo e usato, di nuovo.
Ogni volta sarà così, è inevitabile.
Talvolta ne esci più grande, altre più piccolo.
Quello che è certo che ne uscirai sempre, in qualche modo.
Ma è complicato.
'Che non tutte le pieghe le togli, alcune restano.
Ed ogni volta rimetterti in gioco, può essere difficile. Perché i ricordi sono a lunga conservazione, restano ad oltranza, nella sostanza.
E fanno paura, tanta.
Paura di venire gettato, 'che le cadute fan sempre male, anche se poi passa.
Paura di essere usato nel modo sbagliato, che ne esci ancora più lacerato.
Ci provi sempre a mettere l'impegno affinché la riuscita sia buona, l'inizio è sempre bello.
Il barattolo appena aperto ha un buon profumo.
La mistura appena avvenuta è sfavillante.
Ma non ci riesci proprio a non avere il terrore che possa andare a male.
Anche se lo sai che ce la fai, che si sopravvive comunque, che è bello mettere in gioco tutto, hai paura.
Io ho paura.
Delle botte che prima o poi ricevi, di essere stropicciata che si sta da schifo, di cadere di nuovo perché fa male.
Ma succederà o sarai tu a farlo. Fa parte del riciclo.
Magra consolazione.

giovedì, luglio 17, 2014

Ideale, ma vero?

Sono molto combattuta.
Ho conosciuto in carne ed ossa la mia idea di uomo.
Senza averne riscontri poi.
Conversazioni che si limitano ad un paio di frasi, piccoli labili contatti ogni volta che c'è la luna piena.
Forse anche più tempo.
Poi altre conoscenze, che a livello mentale mi rapiscono seppure il lato fisico non sia nemmeno in parte coinvolto. Mi ritrovo a cercare considerazione, mi piace il fatto che venga corteggiata, così penso che probabilmente dovrei abbassare le mire. Puntare troppo in alto non fa per me, inutile cercare di prenderti quello lì quando non puoi, quando comunque dall'altro lato non hai input.
Ho sempre creduto di dover meritare il meglio, che meglio sola piuttosto che avere al mio fianco qualcuno che non mi prenda al cento per cento, che non sono così male, che anche io posso aspirare ad avere la felicità piena.
Ultimamente però il tracollo, sarà colpa della crisi, che ne so.
Mi viene così difficile arrendermi all'evidenza che l'uomo ideale esiste, ma non fa per me.
Sono così tanto alla ricerca della felicità che forse è arrivato il momento di rivedere i miei standard.
Non so davvero cosa fare.
Sto per ritirare i remi in barca, sono stanca di viaggiare e voglio approdare il prima possibile.

sabato, luglio 12, 2014

Destino, nun te temo!

Cosa dovrei aspettarmi adesso?
Un enorme dejà-vu di persone e situazioni che non ho certo cercato né tantomeno continuato.
Come un paio di mesi fa, la sagra del ritorno.
Ero sconcertata, non pensavo potesse accadere che nel giro di una settimana tutti gli ex si riproponessero, invece sucesse e poi sei arrivato tu.
Ora, che ho da poco deciso di mollare gli ormeggi e lasciarti andare, eccoci di nuovo a fare i conti con quelli che tornano. Tutti tornano, anche fosse solo per sottolineare di essersene andati, ma qui si parla di corsi e ricorsi storici.
Io sono davvero senza piu forze.
Continuo a ricevere questi subdoli attacchi dal destino che si diverte a farmi vedere la busta dei cioccolatini ma non me la fa aprire né prenderla. Poi che fa? Mi regala dei cioccolatini stantii o addirittura già mozzicati, gli scarti.
Allora mi rifiuto, non prendo nemmeno quelli.
Non ne ho la più pallida idea di ciò che potrà accadere a breve ma so che sta archittettando un altro colpo basso.
E so già che anche stavolta accuserò il colpo.
Io non capisco perché deve prendersela tanto con me, io non mi diverto mica.
Intanto, come l'altra volta, guardo su e fischietto. Accada quel che accada mi divertirò stavolta.
Destino, nun te temo!

sabato, luglio 05, 2014

Le stelle brillano sole

Ho sempre pensato che esistono cose che non rientrano nei limiti del libero arbitrio. Alcune cose accadono e basta, non necessariamente serve una risposta o un preciso motivo.
Continuo a pensare al perché tu mister perfetto sia capitato nella mia galassia e ti abbiano messo ad orbitare intorno a me come una cometa, ti sei lasciato osservare, hai mosso la tua coda scintillante per poi sparire e andartene da dove eri venuto.
Gli occhi strabuzzanti, il naso all'insù ed ancora qui a parlare di te, del chissà se ti rivedrò ancora o se sei stato una semplice meteora.
Se ti fossi nascosto tra la miriade di stelle? Come riconoscerti?
Poi ci penso realmente e mi rendo conto che in fondo capita di essere semplici spettatori, a volte, e non per forza protagonisti, che le stelle comunque stanno lì, a prescindere, a volte si fanno vedere altre si nascondono dietro le nuvole, ma ci sono.
Brillano per tutti e non hanno certo bisogno di desideri per illuminarsi.
E che comunque vada mi hai regalato un piccolo spettacolo inaspettato, ma stai lì, resta dove sei che tanto a guardare il cielo posso farlo anche sola.
Meno male che le stelle ci pensano sole a brillare.

mercoledì, luglio 02, 2014

la scelta

E' tutta una questione di scelte.
Si può farlo nelle cose così come nell'amore, anche se a volte si è destinatari piuttosto che mittenti.
Con te così è stato, mi sei piombato addosso ed io ho avuto nemmeno il tempo di pensarci. Ti ho avuto tra i piedi, ci siamo mescolate le anime e poi ognuno è andato per la sua via. Ma quei cavolo di strascichi mi sono rimasti ancora intorno, ti penso maldestramente, inciampo ancora nello scriverti e ci rimango male quando non ricevo una tua risposta. Stiamo parlando di cortesia a questo punto, possibile che ti ripugna così tanto perfino rispondere? Ti resta così difficile pure scrivere quattro lettere da una tastiera. basterebbe poggiarci un secondo le dita e dare vita ad un "ciao", uno "ehi, come va?". Nulla. Ti costa così tanta fatica?
Allora penso che non bisogna per forza essere succubi delle scelte, che in fondo è vero che a volte si è travolti da scelte altrui, ma si può sempre scegliere se restare o andarsene. Ergo la mia scelta, non voglio più aspettare restando ai piedi di una finestra a guardare la tua figura in lontananza, perché so che non arriverai, quindi scelgo di non pensarti, scelgo di cancellarti. 'Che non sempre le scelte si fanno verso qualcuno, di nuovo, scelgo me stessa.