mercoledì, agosto 28, 2013

Buon compleanno

Otto lettere, di uso comune.
Ripetute infinite volte oggi, sicuramente.
Le mie si confondono tra i tanti che ti sono arrivati, in effetti la risposta è stata fin troppo anonima.
- Auguri!
- Grazie.
Mentre a me veniva solo voglia di chiamarti e chiederti di vederci, per dirti tutto, ma proprio tutto quello che conteneva il mio personale pacco di auguri.
Buon compleanno.
Perché mi piace credere che l'hai pensato al modo per poterlo festeggiare in maniera diversa, con me ad esempio.
Perché ci basta poco per stare bene, io e te siam sufficienti.
Buon compleanno.
Per tutti i giorni che passerai felice grazie a me, non importa esser vicini fisicamente.
Per tutti quei sorrisi che sono per me, perché solo io riesco a far curvare le tue labbra in quel modo.
Per tutte quelle volte che sorriderai semplicemente, perché avrai nella testa quelle cose che abbiamo fatto insieme.
Buon compleanno.
Perché la verità è che mi rendi felice, mi basta guardare i tuoi occhi che mi ammirano ed io mi sento bellissima. Mi cambi l'espressione, il mio volto si modifica, si riempie di tutto ciò che siamo.
Perché sei tu il mio lato migliore, perché io ho bisogno di te, mi fai stare bene. 
Anzi io ti amo proprio.
Se tu ci sei io mi illumino, non posso  mica nasconderlo. Mi tremano ancora le mani, pensa te.
Buon compleanno.
Per la tua di felicità, perché si vede da lontano che vale lo stesso discorso anche con te. Non importa la distanza, non importa il tempo, non importa l'assenza. Siamo qui, ora, ed io non ti faccio scappare.

domenica, agosto 25, 2013

Tu come il sale.

In punta di piedi, ma con gli scarponi pesanti; 
sottovoce, cantando;
carezzandomi l'anima a pugni stretti.
Così mi sei entrato dentro, arrivando in punti dove nessuno mai era arrivato con tanta facilità. Fin troppo semplice per te, chissà quante hai saputo manipolare con lo stesso savoir faire.
Impensabile che in due volte soltanto tu abbia rivoluzionato tutte le mie regole, strappandomi via le mie personali costrizioni, un'auto in folle corsa che ha abbattuto tutti gli ostacoli che sono solita posizionare davanti a me. Li hai messi giù tutti, nessuno escluso.
Mi ritrovo, quindi, a cercarti, invento scuse solo per vederti, innesco conversazioni che non prendono mai fuoco, ti provoco con le armi che ho a disposizione.
Tu resti fermo, impassibile.
Niente di nuovo, niente che non conosca già. 
Tu resti lì, non mi vedi.
Io resto qui, non ti vedo.
E mi manchi, maledizione.
Com'è possibile?
Quando, esattamente, sei diventato necessità?
Dimmi, ti prego, cos'è che hai fatto qui dentro quando sei entrato? 
Hai messo in disordine le mie logiche ed ora non ricordo più dove sono le mie certezze, o meglio, non le trovo.
Pensavo di far entrare una ventata d'aria mentre invece era una tempesta. 
Mi ritrovo perciò fradicia, con l'animo sottosopra e poca, pochissima voglia di rimettere a posto le cose.
Seduta al centro del mio ego a cancellare quelle poche tracce che mi hai lasciato.
Non ti credevo così importante finché non sei sparito: come il sale che nessuno vede, ma che tutti si accorgono quando manca.


venerdì, agosto 02, 2013

Per sempre

Ma sei proprio tu?
Sotto quel casco, dietro gli occhiali a goccia, sopra un due ruote?
Certo, 32 denti a vista, il luccichio degli occhi, nonostante le lenti scure degli occhiali. Si, sei tu.
Ormai conosco a memoria i tuoi passi, li prevedo addirittura: io pronuncio la parola magica, tu la interpreti a dovere; infatti solo una notte di tempo e mi sei di fronte. 
Sono una dipendenza. 
Sei la mia dipendenza.
Poi ridi, tantissimo; sorridi, sempre di più. Quella curva la tua bocca non la prende se non con me. Come mi guardi ride ogni cellula di te, ne sei pienamente consapevole, per questo sei di nuovo qui. Né più, né meno quello che succede a me. Nessuno dei due può farne a meno, impossibile credere di smettere; possiamo allontanarci, camminare su percorsi diversi, ma comunque restiamo vicini: voli turbolenti in un cielo statico.
Quel sorriso poi, che è sempre uguale; non perché sia quello il tuo modo di ridere, no; ti ho visto come curvi le labbra con gli altri, con lei. Non è lo stesso. Quella curva è un dono solo per me, è identico alla prima volta che ci siam visti, è lo stesso da sempre. 
Sono la tua cura, il tuo xanax nei momenti tristi, sono l'antidoto alla noia, sono io il tuo sorriso migliore.
Nessun anello, nessun gioiello, nessun oggetto potrebbe essere paragonato a quello. Il tuo [mio] sorriso è il miglior "per sempre".