martedì, gennaio 28, 2014

Bicromia

Nera.

Il cioccolato. Dolce ma nero, come la rabbia quella che sale da dentro, quella che vien dopo un' abbraccio di troppo. 

Bianco.

La neve. Ghiaccio ma bianca, come l'amarezza, quella che ti lascia un sorriso forzato.

Poi i colori nel mezzo.

Tutti insieme. 

Ma che non vedi perché tutto è bianco se apri gli occhi, tutto è nero se li tieni chiusi.

Ti ho fatto vedere i miei colori, ne hai assaporato l'essenza, hai inteso ciò che c'era.

Non dirmi che non ti avevo avvertito.

Hai fatto la tua scelta.

Ora sono bianco.

E nero.

domenica, gennaio 26, 2014

Una rosa.

Ma forse non è nemmeno così importante parlarne.
In fondo non hai fatto niente di strano.
Al solito la mia mente ha messo un condimento errato ad un piatto in bianco, che proprio non ci andava. 
Mi viene il vomito a pensarci.
Il problema è che con te ho problemi sempre, in qualsiasi ambito. Non riesco a farne nemmeno una giusta, ogni minima parola o gesto viene frainteso.
Allora io mi chiedo a che serve continuare?
Se non posso essere me stessa, che già quella è una cosa difficile, immagina tu ad essere qualcun'altro.
Se devo stare lí a preoccuparmi di pesare le parole persino quando scherzo, anzi limitarmi perfino nel farlo, allora proprio non ci siamo.
No, davvero.
Io credo di essere per nulla una persona semplice, sono piuttosto costruita e fatta di molti strati che vanno tolti piano piano, come una rosa. Strati e strati di petali a coprire il cuore, l'essenza. Ma il profumo lo senti anche se solo ti avvicini: può variare il colore, la forma, ma la sostanza è quella, lo capisci che è una rosa. Non la confondi col resto.
Perciò non capisco proprio te come fai a non capirlo.
O forse ti allontani proprio perché l'hai intuito.
Si, ma basta. 
È probabile che il tuo giardino non sia fatto per ospitare rose.

lunedì, gennaio 20, 2014

Cos'è "amore"?

Molto maldestramente ci siamo appropriati di una passione forzata, ci siamo ritrovati a volere del sesso solo per riempire dei vuoti, a volere della comprensione fisica, a pretenderla quasi. Ma poi le pause, sono quelle ci fregano. Così come la melodia è data dallo spazio che intercorre tra una nota ed un'altra, così le nostre pause, in cui hai rubato coccole che non avrei voluto, gesti tanto familiari che hanno sorpreso persino me. Ed è forse quello il momento in cui hai capito che che no, forse non era solo sesso. Perciò sei balzato all'indietro, hai avuto paura. Paura di provare ancora perché le tue ferite forse ancora nn si rimarginano. 
Mi chiedi del tempo per conoscermi meglio, perché? 
Hai forse intenzione di scoprire le mie debolezze per poter picchiar duro alla fine?
O forse ti sei reso conto che c'è molto di più da prendere ed hai paura di non reggere il peso?
Poi mi cerchi in continuazione, mi fai partecipe delle tue cose, mi tieni abbracciata mentre vediamo un film, le mani che giocano, le dita che si intrecciano. Neanche un bacio.
Io non so cos'è "amore".
C'entra un po' di passione, c'entrano di sicuro anche i baci. Mettici pure gli abbracci, condividere dei momenti e certi sguardi che brillano anche a distanza.
Ma dov'è che inizia? Quali i confini per poterlo definire?
Noi, quello che abbiamo, in che categoria  lo inserisco?
Non credo sia amore, ma di certo non credo nemmeno che non lo sia.
Ma non importa quel che mi fai, mi importa quello che riesci a darmi. 
Se un tuo abbraccio mi fa stare bene me lo prendo, mi importa di me, con o senza te.

martedì, gennaio 14, 2014

L'eterna seconda.

Di nuovo la solita situazione che si ripresenta: un ragazzo ci prova con lei, lei non vuole, quindi si butta su di me. Ed io, ignara all'inizio, ci sto. Lo frequento per un paio di volte tutti insieme; facciamo del sesso e non è niente male. Ma non sento tutta questa attrazione. Non importa, continuo. Dopo la terza uscita però vien fuori tutto ed io mi smonto. Vien fuori che non ero io il suo primo pensiero, che essendo lui l'amico di quello che frequenta la mia amica c'ha voluto provare anche lui, ma ovviamente non puoi fingere sempre. Perciò poi se ne vanno. Ed io vado in panico perché non so più che fare, sembra quasi che sia una maledizione.
Però sono stanca di essere la seconda scelta, dei sei carinissima, sei davvero una brava ragazza poco prima di andarsene. Io voglio quell'emozione quando mi vede, voglio che pensi "Dio, sei bella e sei mia", basta essere la controfigura. Voglio un ruolo da protagonista.

sabato, gennaio 04, 2014

Lista

Volevo iniziare il 2014 col botto: nella mia mente avevo le più grandi idee di come avrei voluto che andassero le cose, ho compilato una lista con i buoni propositi da raggiungere. Un piano ben organizzato, con tante voci da spuntare senza omissione alcuna. Poi di nuovo la vita che fa come vuole.
Ha preso il taccuino e me l'ha gettato nel fuoco.
Due funerali nel giro di quattro giorni ti fanno vedere le cose in maniera davvero differente.
Così ho capito che non servono liste, non serve un know how.
Il mio mantra sarà: niente più rimorsi. Non voglio più pensare a cosa è giusto, cosa invece non lo è.
Voglio sbagliare, cadere, sporcarmi le mani. Io vivo e lo faccio con tutta me stessa, non mi importano più le paure di non riuscire, niente più schemi niente più quel che si deve.
Non ne vale la pena.
Voglio vivere cadendo, voglio piangere ridendo, voglio farmi male, 'ché le cicatrici ricordano ciò che sei.