martedì, marzo 10, 2015

Lieto presente

Oramai la maggior parte di noi è consapevole che il lieto fine non esiste. Nessuna favola moderna mi convincerà che lì fuori, da qualche parte, ci sia l'uomo perfetto che stia aspettando solo me per essere felice, con un mazzo di fiori ed una frase spettacolare, al tramonto con bellavista alle spalle. 
L'uomo perfetto esiste, questo si, ma di sicuro lo conosci nel momento sbagliato: il giorno prima di partire per un viaggio, ad esempio, o appena decidi una cosa importante per te, uomo escluso. 
Oppure qualcuna è stata più furba e ti ha preceduta. Mettiamo anche il destino che si diverte, certi intrecci da paura, che farci una fiction sarebbe quasi sminuire il suo operato. 
Poi, voglio dire, non chiedo nulla: non mi piacciono gli anelli, il romanticismo a piccole dosi, non chiedo dichiarazioni eclatanti, nessun mazzo di fiori. E nonostante tolga gran parte dell'impiccio mi ritrovo ancora qui di nulla.
Nuvole che si dileguano alla vista del sole. Nessun bel finale all'orizzonte. A parte che il per sempre ho smesso  -o forse mai iniziato- di crederci da tempo e mi incute persino una certa ansia, già avere a che fare con me stessa per sempre è un atto di puro coraggio, credetemi, figurarsi a dare una tale dedizione a qualcun'altro. 
Perciò tutto ciò a cui aspiro è un lieto presente, un buongiorno ed una buonanotte, un pensiero nel termine esatto, che non ho bisogno di regali; un fiore colto per strada, un caffè a sorpresa. Chiedo troppo?

sabato, marzo 07, 2015

Parlagli di me

Distanti, forse non solo nello spazio.
La paura di essere di troppo 
Non fa scrivere.
Pro il silenzio, ma la mente lo sa
Quanto dista la felicità.
Mille e uno, pensieri mischiati,
Filtrati, raffinati, ridotti in polvere
Dalla ragione, maledetta,
Sempre pronta ad intromettersi.
Perciò mi rivolgo al destino
Che se ci sei batti un colpo.
Vorrei essere nei suoi, di pensieri,
Parlagli di me.
Al lavoro, mentre guida, 
Quando gira il caffè.
Il mio nome pronunciato per caso
Dalla commessa del supermercato 
dove fa spesa.
Il verde lucido del foulard,
Una canzone per caso passata alla radio.
Un cartellone pubblicitario.
Parlagli di me.
Ricordagli la luna, il mare, il vino.
Un dettaglio di un'immagine 
Simile a me.
Una scarpa in vetrina, 
La domanda di una bambina.
Parlagli di me.
Ch'io non posso, tu fallo per me.
Cosicché non possa passare nemmeno un giorno
Senza che lui non abbia avuto un solo,
Piccolo,
Seppure un lampo,
Ma pur sempre pensiero.
Un sorriso dei suoi,
Di quello a treqquarti,
Per me.
E tu fallo,
Destino,
Parlagli di me.