mercoledì, novembre 26, 2014

Il baule

Ai tempi di mia mamma le donne si preparavano anni nell'attesa del loro momento,  c'era il momento giusto per tutto, ogni attimo importante aveva un oggetto a segnalarne l'importanza. Ogni cosa veniva racchiusa minuziosamente in un baule, che veniva aperto solo nell'apprestarsi dell'evento,  quasi come fosse un rito. Il corredo per la prima casa,  il lenzuolo della prima notte, la parure di famiglia per il giorno delle nozze. Nascere donna ti dava il diritto di accumulare regali che ti sarebbero serviti una volta diventata moglie. Ogni tanto, a turno, la mamma o la nonna ti facevano aprire quel baule e ti mostravano quelle cose,  rese così preziose dalle loro parole: quei tessuti profumavano di sogni ed ambizioni che loro stesse ci adagiavano sopra.
Il punto è che potrebbe succedere che arrivi troppo tardi il momento in cui poter godere di quegli oggetti,  potrei non avere mai l'occasione di usarli, che ne so. Dico,  se sono per me perché aspettare di essere "moglie", come se essere già "Ivana" non bastasse.
Nella vita può cambiare tutto in pochi secondi e probabilmente avrò poche occasioni per godermi il mio tempo. Ho aperto il baule, usato il lenzuolo, la coperta e gli asciugamani. Non aspetterò quella specifica occasione per indossare la parure, ma qualunque occasione che mi sembra giusta. Ci è dato del tempo a disposizione, non posso mica sprecarlo ad aspettare che quella determinata situazione accada.

martedì, novembre 25, 2014

La perseveranza è l'ultima a morire

Tu fa' pure quello che vuoi.
Io persevero.
Tu non rispondi? Io scrivo ancora.
Te lo dissi tempo fa, finché non vedo scritto sullo schermo che non mi vuoi, che devo lasciarti stare, io non mollo.
Non ho mai resistito tanto, non capisco perché sia ancora qui nonostante avessi annunciato la fine.
Senza manco stare troppo a ragionare sul perché, sto dribblando ogni coincidenza, ogni rimando. Non ho bisogno di nulla, nessun incitamento né da parte tua né da chicchessia. Nessun ostacolo invalicabile, nessuna fretta. Seppure dovessero volerci anni, il mio obiettivo sei ancora tu.
Mai ho avuto una tale caparbietà.
Sei la mia prima eccezione.

lunedì, novembre 10, 2014

Teoria di una fine

Senza nemmeno ipotizzare più ho capito che era il momento di lasciarti andare davvero. Dall'euforia di un paio di giorni fa, quando mi hai detto quel cavolo di "quando vuoi".
Prima di tutto ci si deve dare il giusto peso alle parole, se le pronunci ti prendi la tua cazzo di responsabilità. E non se ne può più, perché soprattutto dopo certe parole devono necessariamente seguire i fatti.
Mamannaggialamiseria.
Dico io, è davvero così complesso?
Dai.
Per questo ed altri motivi ho deciso di eliminare anche le ultime scuse che mi lasciavano ancorata all'idea di te. Non voglio pronunciare proprio un addio, perché ci rivedremo ancora, però vai, tanto qui intorno non c'è nulla che sia cambiato dopo di te.
So bene come ci si sta qui da soli.
Ho creduto per un po' che potessi alleviare questa piccola solitudine che mi sale ogni tanto.
La cosa che più mi dispiace è ammettere di essermi sbagliata, aver creduto al nulla, a quelle cazzo di parole. Ancora loro, non ne posso più.
Sono stanca di ascoltare false promesse che non portano mai a niente.
Perché io sono di nuovo qui, a scrivere di un altro che se ne va e lascia disordine.
Stanca di recuperare i sogni e le speranze di vivere qualcosa di bello.
Questa maledetta eco sempre intorno.

martedì, novembre 04, 2014

Ipotesi num. 4

Perché le ipotesi non sono mai abbastanza.
Per caso mi è capitato sotto mano un libro a dir poco provvidenziale: "gli uomini vengono da Marte e le donne da Venere" di John Grahm.
In un capitolo spiega la teoria dell'elastico applicata agli uomini. In poche parole gli uomini, soprattutto dopo un' enfasi particolare nel rapporto con una donna, si comportano come un elastico. Il che significa che si allontana, senza eccezioni, in maniera molto naturale. Noi donne di fronte ad un comportamento del genere siamo solite cadere nel baratro -ce l'ho-, pensiamo di aver sbagliato in qualcosa -ce l'ho-, crediamo di non essere più ricambiate -ce l'ho-,  arriviamo a pensare che a lui non interessiamo più -ce l'ho-. Invece è un normalissimo,  si certamente, ciclo che passa l'uomo, che ha il solo desiderio di starsene un po' per conto proprio, ma poi torna eh. L'emerito dottor Grahm ce lo assicura. Noi dobbiamo solo concedere il tempo necessario al ritorno, che non solo avverrà, ma asserisce con una certa sicurezza che sarà doppiamente innamorato e amorevole.
Ora, i presupposti perché la sua teoria sia esatta in questo caso ci sono tutti, "mi piaci", il "noi", addirittura l'invito. 'che son stupidaggini, se ci penso, ma poi rifletto che son venute fuori da te quelle parole ed allora valgono doppio.
Vorrei tanto credere che l' ipotesi giusta sia proprio questa,  mio caro John, davvero voglio crederlo.
Non farmi essere l'eccezione.
Voglio essere la regola, almeno stavolta.