martedì, luglio 17, 2012

inopportuno

Vorrei fare tante di quelle cose per farti girare lo sguardo verso me, che potrei scriverci delle sceneggiature di una sit-com all'americana. Continuano a venirmi in mente delle idee assurde da far invidia persino a Woody Allen, ed ognuna di queste si risolve in maniera semplice e veloce: sono tutte inopportune. Con la mente andrei dappertutto e farei qualsiasi cosa, ma purtroppo -o per fortuna- mi manca il coraggio di farlo. Il pensiero di lei mi ferma, mi blocca le gambe prima di ogni minimo accenno di movimento. Non ti ho più visto, mi basterebbe guardarti negli occhi per capire la mia adeguatezza, saprei esattamente cosa fare e come farlo se solo ti riuscissi a vedere. Non importa ciò che diresti, saprei riconoscere i pensieri dal tuo sguardo. Ma ho troppa paura. Ho avuto paura quando ti sei allontanato, paura per quello che ho provato, ho vissuto una passione così forte che non avevo mai provato prima. Questo mi ha spaventata e sono fuggita al primo ostacolo. Sono consapevole che tu mi abbia messo alla prova e sono consapevole anche di non averla superata. Ed ora ho paura di fare qualsiasi cosa perchè c'è lei, ho paura di scoprire che lei abbia preso quel posto speciale che avevo io. Vorrei tanto che facessi tu un passo verso me; ti avevo detto di andare avanti e che ero stanca di correrti dietro, ma ora ti ho perso di vista e vorrei tanto sapere se mi stai aspettando...

giovedì, luglio 05, 2012

teoria del caos

C'è sempre una ragione. Scientifica, razionale, ce n'è almeno una.
Vale anche per l'amore.
Non saprei come spiegare altrimenti questo turbinio di sensazioni. Ma partiamo dalla scienza.

Un sistema dinamico si dice caotico se presenta alcune caratteristiche: una propensione sensibile alle condizioni iniziali, ovvero a variazioni di contorno corrispondono variazioni finali, mai uguali; l'imprevedibilità dell'andamento del sistema, che assume ogni volta diversi andamenti a seconda delle condizioni di contorno;  l'evoluzione del sistema avviene attraverso delle orbite infinite confinate in uno spazio finito, perciò non si evolve verso l'infinito, diventa, quindi, un caos-deterministico.
Ora, pazienza per la mia spiegazione molto frugale, ma queste poche parole hanno riassunto al meglio la mia situazione. Razionalmente le variazioni di contorno - ti ho visto con lei, da solo, solo la tua macchina, sono passata semplicemente sulla strada di casa tua- hanno avuto una costante: il mio cuore batteva sempre all'impazzata, ma ogni situazione mi ha creato diverse variazioni finali. Imprevedibili, per l'appunto. Oggi ti odio, domani ho l'assoluto bisogno di averti. L'evoluzione del mio sistema, però, resta immobile. Le situazioni ogni qualvolta differenti orbitano tutte attorno a te. Il mio sistema non riesce a spostare il suo baricentro. Il nucleo resta sempre uno, e sobbolle, semi addormentato, finchè qualche crepa non lascia fuori uscire la lava e siamo punto a capo, di nuovo a parlare di te. Le orbite sono sempre diverse. A volte mi sembra che quasi abbiano cambiato nucleo. Finchè non mi rendo conto che il mio spazio è davvero finito. Ben delineato attorno a quel che c'è stato con te.
Una serie di coincidenze ci hanno unito, ed è stato tutto così intensamente bello che ho creduto che davvero qualcuno avesse ben chiaro un piano.
Chiamiatelo caos, chiamatelo destino, chiamatelo Dio, chiamatelo come meglio credete.
Il mio caos ha un nome ben preciso. Il tuo.

martedì, luglio 03, 2012

la ricerca della felicità

Tutto ciò che vorrei da te, mi arriva da un'altra parte.
E questo non fa altro che peggiorare le cose. C'è una persona che sta facendo del tutto per avere da me un po' di quella attenzione ch' io vorrei da te. Una sorta di triangolo a senso unico. Più lui manda messaggi, più io spero che al posto di quel mittente ci sia il tuo nome. Più lui mi chiama, più immagino che a pronunciare quelle parole sia la tua di voce. Eppure ha tante belle qualità, parecchie coincidenze ci legano, siamo anche in sintonia, perchè no.
Ma lui non è te.
Ed io non è lui che voglio.
Continuo a ripetermi: ma non poteva piacermi un pochino? Sarebbe stato più semplice e soprattutto gradevole cedere al suo corteggiamento. Ma niente da fare, il mio è davvero un senso unico. "Eppure lui ti renderebbe felice", ci si mette anche una mia amica a farmi sentire più stupida, ho tra le mani l'opportunità di poter essere felice e la sto snobbando perchè ci sei ancora tu a devastarmi i pensieri. Come se non bastasse già il solo fatto che a distanza di mesi tu  sia ancora irremovibile, ci si mette anche l'altro che mi spinge sempre più verso di te.
Non voglio accontentarmi, ma se fosse davvero questa la mia unica opportunità per essere felice?
Sto forse gettando nel secchio la mia futura felicità?
Davvero stana la vita. Mi accontenterei di essere seduta su uno sgabello, pur di averti, scansando con non-chalance un trono da regina.
Intanto resto qua, resto al mio posto, la mia ricerca per adesso si ferma qui.