martedì, gennaio 31, 2012

punto e a capo

Inizia una frase.
Fino a poco tempo fa mi chiedevo come si potesse amare così tanto qualcuno da stare male; così tanto che la sua assenza ha creato degli scompensi, oltre che psichici, fisici; così tanto da credere che il mondo avesse smesso di girare; e poi accorgersi che si sopravvive a tutto quel dolore. Un dolore diventato odio, tanto odio. Un odio che non mi faceva pronunciare nulla che potesse avere un rimando a lui, un odio che mi faceva desiderare di stare ferma per paura che potessi in qualche modo incontrarlo. Un odio che col tempo si è trasformato in rassegnazione. Un andare avanti per forza, per inerzia. Una biglia che rotola in discesa, sempre più veloce. E sempre più veloce tutto si è trasformato in ricordo. Lo amavo, ora lo ricordo.
Come è possibile? Cosa avviene esattamente? Il cuore è talmente pieno di sangue, globuli rossi e piastrine che tutti indaffarati non fanno altro che riparare le ferite? Succede così anche con i sentimenti?
Meno male, si va avanti. Mi vien da dire. Circolano ancora dentro di me degli sprazzi di passato che riemergono talvolta nelle giornate uggiose, o nei momenti malinconici. Ma mi sono resa conto di aver messo il punto. Ora si va a capo.

sabato, gennaio 07, 2012

Tramontana

Ossia il vento del nord.
Nella tradizione il vento del nord era considerato il vento che governava il cambiamento, un vento di natura aggressiva, probabilmente perché le correnti che provengono dal nord sono generalmente molto fredde e soprattutto hanno una forza non indifferente.
Ieri per tutta la giornata ha soffiato in continuazione. Ho lasciato che mi travolgesse per attuare in completo il cambiamento che sta avvenendo dentro di me.
Ci voglio credere fino in fondo.
Voglio credere che la tramontana mi soffi fin dentro le ossa.
Mi ha lasciato un gran bel raffreddore, ma spero che finalmente abbia spazzato via con tutta la sua forza anche le più piccole briciole rimaste.
Se è vero che il vento del nord porta in sè il cambiamento, non poteva scegliere un momento migliore di questo per soffiare...

mercoledì, gennaio 04, 2012

ordine

Anno nuovo, vecchie consuetudini.
In fondo sarebbe bello pensare che allo scattare della mezzanotte si potesse premere un pulsante RESET, per azzerare tutto e cominciare un nuovo anno.
Illusione che dura poco, perchè l'anno precedente non finisce mai davvero, porti gli strascichi per molto tempo ancora. Finché non si risolvono non svaniscono, restano sempre lì a torturarti.
Ho vissuto un anno di standby, chiusa in una stanza -il mio cervello in realtà- e non trovavo alcuna via d'uscita.

Sono rimasta bloccata ad esplorare il dolore, l'ho scavato per bene e l'ho cacciato fuori. Tutto. Completamente. Ed ora, aprendo la porta, ho trovato le cose che avevo lasciato in sospeso che mi aspettavano. Mi sono resa conto che per cominciare veramente daccapo è necessario fare pulizia, togliere tutte le cose vecchie, finire le situazioni lasciate sospese. Bisogna fare spazio per le cose nuove che arriveranno. Così ho cominciato con lo svuotare l'armadio, togliendo di mezzo tante cose perchè per avere un po' di ordine nella testa si comincia col mettere in ordine l'armadio.