sabato, settembre 18, 2010

legami

Come non detto, ci sono ricascata con tutte le scarpe. Io pensavo di essere più forte, tanto cosa vuoi che succeda?, pensavo! Un legame forte quando nasce è difficile poi spezzarlo, può succedere qualsiasi cosa, ma alla fine quel legame si farà sentire, è impossibile mettere la parola fine. A meno che non ce ne sia pronto un'altro a sostituirlo. Perchè siamo fatte così, non riusciamo proprio a vederci senza qualcun'altro vicino. Però io imparerò, non è necessario avere un uomo vicino. Voglio un legame, si! Ma con me stessa...

martedì, settembre 14, 2010

eppure ti cerco ancora

Non mi è mica bastato, non solo il male che ho passato, nel momento in cui stavo riprendendo me stessa, sei apparso di nuovo, a seminare il dubbio, e come una stupida ti cerco. Perchè non mi entra in testa che se una persona si comporta come se non gliene importasse niente di te, è perchè è quello che pensa realmente? eppure io dico che uno dovrebbe imparare dal passato. E invece no, ti cerco. Ma perchè cercare una persona che non ti vuole? perchè dobbiamo sempre farci del male da soli? Io non ho più bisogno di te, non posso volere una persona che non mi vuole, che sopratutto torna ma per i sensi di colpa e per attenuarli. Lui si sente meglio, ma tu?

venerdì, settembre 10, 2010

svuotata

la valigia è ora vuota.Ho buttato tutto, senza starci a pensare molto. Ho capito che era inutile stare lì a ragionarci ancora, non sarebbe servito a farmi stare meglio centellinare ogni cosa. Ho tolto tutto il peso, con le dovute precauzioni, ed adesso mi sento molto meglio. Ho chiuso la valigia e l'ho messa a posto. Per ora vorrei stare ferma, esattamente qui dove sono; non vorrei essere da nessun'altra parte. E bene così!

giovedì, agosto 12, 2010

costellazioni

guardare il cielo aspettando che cada una stella, per poterle affidare un desiderio. Ad immaginazione una scena così la si immagina al buio, allungati su un prato e con una persona accanto. Ma perchè deve essere sempre così? Noi donne abbiamo l'abitudine di immaginarci in coppia, quasi che da sole non bastassimo. Io questa scena l'ho vissuta in coppia, e per la prima volta, ieri sera ero sola. Non ho avuto la necessità di avere un uomo accanto, avevo a disposizione un cielo enorme tutto per me, una miriade di stelle che brillavano per me e me soltanto. Un'esperienza unica che mi ha fatto riflettere soprattutto su ciò che realmente desidero. Non ho bisogno di stelle per desiderare, mi basta sapere che brillano per me, che l'importante è amare te per prima, non per forza dare tutta te stessa ad un'altra persona. Le stelle brillano lo stesso, anzi forse brillano più forte...

martedì, luglio 20, 2010

punto di rottura

Avrei dovuto leggere prima Coelho, mi avrebbe evitato molti momenti difficili. Il mio punto di rottura l'ho capito relativamente presto, ho impiegato solo 2 mesi circa, c'è chi impiega anche una anno. Quindi posso anche ritenermi fortunata. In realtà mi è servito, ho avuto come un flash su un momento che potrebbe venir confuso come un tranquillissimo momento di quotidianeità. E invece quelle parole mi risuonano ancora nella mente, limpide, chiare; la scena non è per niente confusa, se anche provassi a fare finta di niente rimarebbe comunque tale. Allora meglio conviverci, anzi utilizzarla come metro per capirci qualcosa di più. Ho capito, ho capito eccome; e inconsciamente era chiaro anche il punto di rottura. Lui è cambiato in un verso ed io, anzichè lasciare che le cose andassero sole, non ho saputo resistere, mi sono aggrappata con tutta me stessa, cercando di sorreggermi fino all'estremo. La caduta però è stata peggiore, perchè poi si cade velocemente, e ci si fa più male. Caro Coelho, perchè non ti ho letto prima...

domenica, luglio 11, 2010

gomma, per cancellare, grazie.

Io nn voglio un martello, come cantava la Pavone, vorrei tanto un gomma, bella grande. Per cancellare alcune parti del mio vissuto che mi passano continuamente davanti agli occhi. Me la sono cercata, è vero, la valigia l'ho aperta, cosa vuoi farci, avrei dovuto richiuderla. E' solo che è difficile fare i conti con i ricordi, perchè quelli non puoi prevederli, non puoi sapere quando effettivamente risalgono, non puoi evitare che ti "vengano in mente". Tu sei inerme, te li devi sorbire così come sono, senza poter fare altro e non puoi neanche fare finta di niente, più li ignori, più si fermano davanti ai tuoi occhi. Tu ricordi, non puoi fare altro che rendertene conto, prenderti tutto quello che ne consegue e sperare che non arrechino altri danni a livello emozionale. Ho bisogno di cancellare, non le persone, ma il ricordo di esse che è ancora più forte.

martedì, giugno 29, 2010

Tutta colpa di Darwin

La situazione è scientificamente dimostrabile, tramite la legge di Darwin. Si tratta di anatomia. La donna anatomicamente non è più fecondabile intorno ai 50 anni, quindi ha la propensione a cercare prima l'uomo adatto al proseguimento della specie, scegliendolo in base a delle caratteristiche che le sembrano esatte. Poi per il lato caratteriale ha la propensione ad adattarsi, perchè corre il rischio di non essere più feconda. L'uomo invece no. Anatomicamente rimane "fecondatore" fino alla morte, quindi chi glielo fa fare a stancarsi tanto per cercare il proseguo? E perchè mai dovrebbe adattarsi? Tanto hanno tempo, loro. Perciò se ti lascia è perchè semplicemente non fai parte del suo piano di riproduttività; probabilmente non sei la donna adatta al proseguimento della specie, no?

giovedì, giugno 24, 2010

lo faccio, si o no?

Tante volte il dubbio ci assale, chiediamo sempre conferma agli altri, chiediamo consigli per cercare in realtà un semplice appoggio. Quello che si vuole fare, in realtà lo sappiamo, solo che vogliamo la conferma, e continuiamo a chiedere in giro finchè non arriva il consiglio che cercavamo. Non sarebbe più facile agire e basta? Certo, a volte, forse la maggior parte delle volte, si arriva all'errore. Ma è di gran lunga meglio lo sbaglio che il non agire. Tanto comunque le conseguenze arrivano, sia nel bene che nel male. E poi nulla è per sempre; Democrito con la teoria dell'atomo diceva che le possibilità che gli atomi si possano ricongiungere, separare e ricongiungersi di nuovo, sono infinite, dando ogni volta vita ad una nuova cosa. E allora perchè non rischiare? Non sempre poi il responso è lo stesso che ci aspettavamo, però non è detto che gli atomi separati non stiano preparando qualcosa di meglio, e seppure fosse peggio, abbiamo sempre lottato per un rinnovamento, ed il peggio, poi, finirà anche quello, per dare posto a qualcosa di diverso. Intanto noi abbiamo raccolto molte più esperienze, che fortificano comunque il nostro essere. E, credetemi, dopo aver lottato, seppure avessimo perso, ci si sente bene perchè almeno possiamo dire di aver dato il nostro meglio.

martedì, giugno 22, 2010

Venere vs Marte, io mi accontento della Terra.

Le donne si innamorano di uomo subito, dal primo giorno cominciano subito a pensare che è sicuramente quello l'amore della vita, e che se non se lo accaparrano subito non avranno più opportunità. Forse è una legge per la sopravvivenza della specie, ma senza ombra di dubbio ogni donna ha, almeno una volta nella sua vita, un comportamento del genere. Non è importante quello che scopre poi, col passare del tempo, la donna si adatta; fino a che non comincia a farsi i problemi, e comincia ad infastidirsi, scatta così l'operazione cambiamento. In sintesi una donna vuole stare con un uomo per cercare di cambiarlo. Per l'uomo è diverso. Anche a lui capita di innamorarsi subito, ma rimane lì, i progetti futuri si vedranno in seguito, solo quando, e se, la donna deciderà di metterlo alle strette. Non ha problemi di sopravvivenza, anche se il primo istinto è quello di prendersi cura dell'altra persona, per poterla sostenere. Sostenere però è anche affermare il ruolo del più forte, e le donne li lasciano fare, a noi piace fare le deboli. In sintesi un uomo sta con una donna, punto. Il discorso qui potrebbe dilungarsi all'infinito, anche perchè detto così sembrerebbe una critica verso il genere femminile. Mi scuso, ma non era questa la mia intenzione. Quello che sto consigliando per prima a me stessa, e poi a tutte le donne, è che se vogliamo che una storia funzioni dovremmo essere un pò più uomo. Essere uomo in certi casi conviene, si evitano tanti problemi inutili, tante discussioni. Cercare di conoscere il più possibile dell'altra persona, prima di pensare a qualsiasi tipo di progetto, per non rimanere illuse, ed alla prima avvisaglia fidarsi del proprio istinto, fidarsi delle proprie sensazioni, almeno da non soffrire troppo. Vorrei solo che il carico da portarci dietro sia meno pesante, un motivo c'è se fino a 60-70 anni fa le donne portavano tutto sopra la testa ed ora invece esistono carrelli. Si riesce anche ad imparare quando uno smette di soffrire.

sabato, giugno 19, 2010

questione di fisica

Ho letto da qualche parte che quando si entra in contatto con una persona i nostri atomi si mischiano, creando quella famosa "chimica" di cui si parla spesso. Atomi che una volta mescolati rimangono per sempre nel nostro corpo, diciamo che quindi lasciano "il segno". Dico queste cose perchè non credo solo che sia vero, ma credo anche che quegli atomi ci permettano di avere un sesto senso su quelle persone che ci hanno lasciato un pò di loro stesse in noi. Forse si tratta di congetture, ma io credo che a volte le sensazioni che si provano verso qualcosa che ha avuto a che fare con quelle persone, non siano del tutto errate. Determinate sensazioni si hanno proprio perchè quegli atomi "meticci" ci fanno scattare qualcosa. Ci trasmettono informazioni anche a lunga distanza, una sorta di collegamento extra-sensoriale, che a seconda dei casi provoca reazioni differenti. Ma questo succede a tutti, non è prerogativa di pochi; bisogna solo prestare attenzione alla natura delle nostre sensazioni, perchè esse possono darci le risposte che andiamo cercando. Tu chiamale se vuoi sensazioni....

martedì, giugno 15, 2010

scatena l'inferno

Pensavo che con il primo gancio della mia valigia una buona parte del bagaglio fosse saltata fuori, non immaginavo che aprendo il secondo si scatenasse l'inferno! Mi ha travolto, come una secchiata d'acqua gelida, e sono rimasta lì, inerme, senza poter fare altro che sentire il freddo che provocava. Con le mani davanti al cuore, quasi volessi impedire che scoppiasse, quasi a trattenerlo per evitare che mi lasciasse. Così, senza respiro, ho buttato fuori tutto; le lacrime scendevano giù da sole, ma ho le ho lasciate fare, ho chiesto alla mia mente uno standby, in modo che le emozioni uscissero fuori, tutte insieme. Però è una bugia che dopo si sta meglio. Sicuramente ci si sente più "alleggeriti", ma fa sempre male, rimane come un magone, proprio lì, sul cuore. Adesso che è esploso il bagaglio, è sparso un pò dappertutto intorno a me; raccolgo le cose alla rinfusa e le rimetto in valigia. Per oggi ho dato. La lascio aperta, ma la metto sotto il letto.

sabato, giugno 12, 2010

il silenzio è una discussione portata avanti con altri mezzi. Che Guevara

Ho chiuso gli occhi, fatto un respiro profondo ed ho preso un pò di coraggio, un gancio della valigia l'ho aperto. Un peso me lo sono tolto. Il silenzio mi aiuta, perchè questa discussione avvenga dapprima con me stessa. Tanti interrogativi, ma inutile farli sulla storia finita, gli interrogativi vanno fatti a se stessi. Chiedersi cosa effettivamente fa star male, cosa ci farebbe stare meglio, di cosa ho bisogno. Hai risposto "LUI" a queste tre domande? Allora è così che risponderai alle altre. Ma pensa: sicura al cento per cento che sia questa la risposta? Prova un attimo a pensare a te stessa. Io risponderei diversamente. Alla prima una risposta potrebbe essere la nostalgia, alla seconda una chiacchierata con un amica, alla terza un pò di shopping. Ma sono solo alcune delle alternative. Questo non vuol dire tergiversare, ma semplicemente trovare altre vie. Cominciare a pensare a cosa vuoi tu, perchè tu esisti, anche senza di lui.

in attesa di risposta

Ci piace a volte fare finta di niente, vogliamo per forza una risposta. Sarebbe anche giusto riceverle, quando si fanno domande, solo che bisogna aprire le orecchie. Forse la risposta c'è, solo che se non è la stessa a cui pensiamo noi, crediamo di non averne ricevute. C'è il si e c'è il no; e poi ci sono anche le altre che vanno interpretate. Il fatto che poi non ci sia stata, quella è una risposta, anche se non è piacevole. Non tutti sono capaci di dare una risposta chiara, ed è inutile scervelarsi attorno a "non lo so", "forse", il silenzio, l'indifferenza; anche se danno fastidio, in realtà sono risposte. Che ci piaccia o no.

martedì, giugno 08, 2010

mi ha lasciata, e allora?

Non è un caso che scriva "mi ha lasciata", perchè così effettivamente -ed anche affettivamente- è stato. Ma in realtà cambierebbe qualcosa? Ci si sente meno peggio ad essere lasciati? Il punto è che tendiamo a sentirci perse, senza una pesona accanto, come se da sole non bastassimo. Non voglio dire che è meglio single, ma di sicuro lo è se si è male accompagnate! Non è detto che quello che credevo fosse l'uomo dei miei sogni, poi lo sia. Ho sbagliato io, no ha sbagliato lui, macchè entrambi abbiamo sbagliato: cambia realmente qualcosa? Si, forse alleggerisce un pò la coscienza, ma secondo me non serve a molto. Piangersi addosso, dare colpe o prendersene, stare ore a pensare alle parole dette, fa parte di una prassi; è una reazione "normale" che in fin dei conti passiamo tutti, ed è il modo in cui l'affrontiamo che ci potrebbe aiutare. Io credo che si tratti di una sorta di consapevolezza: prima smettiamo di fare finta di niente, prima possiamo andare avanti. é impossibile pensare di non soffrire neanche un pò, si soffre eccome. E prima si caccia fuori tutto, prima riusciamo (riesco) a rendercene conto, prima possiamo (posso) voltare pagina. Basta fare finta di niente! Basta far credere agli altri che siamo forti! Si soffre, ci si sta male punto. E , se devo stare male ogni tanto, quando mi viene in mente perchè è riuscito a sfuggire al controllo mentale che mi sono imposta, preferisco allora starci male, ma tutto insieme, senza prolungarlo all'infinito, portandomi dietro strascichi che durano chissà per quanto. La sofferenza, in questo caso, accorcia la pena.

lunedì, giugno 07, 2010

sono tornata, con un bagaglio un pò pesante..

...e mi piacerebbe aprirlo, prima o poi.
Sarebbe come aprire un vaso di Pandora, oddio cosa ne uscirebbe!
Leggendo alcune cose che ho scritto in passato mi sono come svegliata da un sonno, perchè in questo momento non mi sentivo più me stessa, mi stavo cercando e adesso mi sono trovata. Sono bastate alcune frasi a farmi rendere conto cosa avevo perso nel frattempo. Mi sono annullata completamente per una persona, ed al momento che questa se n'è andata mi sono sentita persa. Non più io. E quel vaso che s'era aperto l'ho richiuso immediatamente, non ho avuto il coraggio di vedere quello che sono ora. L'ho messo in valigia ed ora la metto qua. E piano piano la aprirò, con calma, senza troppa fretta no?
Intanto mi sono ritrovata, e sinceramente... non vedevo l'ora!