lunedì, ottobre 31, 2011

Lieto fine / parte seconda

Per un fantasioso gioco del destino mi trovo nell'esatta situazione di poco tempo fa: stesse sensazioni allo stomaco, stesso rammarico nell'ammettere  di aver perso qualcosa, stessa malinconia dilagante, con attori differenti. Di nuovo un destino che si sta divertendo alle mie spalle. Un' altra idea di principe azzurro che svanisce di fronte alla realtà dei fatti.
Mi chiedo una cosa soltanto: sono io ad essere poco furba o sono le altre ad esserlo troppo?
Probabilmente dovrò rivedere un attimino i canoni del mio uomo ideale, perchè, a quanto pare, man mano che mi capitano tra le mani va a finire che sono già promessi a qualcun'altra.
Un altro lieto fine che qualcun'altra si sta godendo.
Mio caro destino, permettimi di farti una domanda: per quale beffarda ragione continui a mostrarmi l'esistenza del mio ideale quando poi non posso ottenerlo?

martedì, ottobre 18, 2011

il peso della valigia

http://www.youtube.com/watch?v=_ER3SnabAJQParafrasando Ligabue.
Non potrei scegliere canzone migliore per chiudere questo capitolo.
Ho iniziato proprio da una valigia. L'ho aperta con non poche difficoltà. Ho messo a posto un po' di quello che c'era dentro. Altre cose le ho buttate. Ma prima di metterla a posto definitivamente dovevo compiere l'ultimo viaggio. Ironia del destino quando sono salita su quel bus, seduta sul sedile pensando se avessi fatto la cosa giusta, ecco la risposta: dalla radio stavano passando proprio questa canzone. Un piccolo riassunto di ciò che è stato.
-ti sei data, ti sei presa qualche cosa, chissà...-
Ecomi qui, ho dato, ho ricevuto, non so esattamente cosa, ma credo sia il momento di mettere a posto quella valigia. Ormai è piena di adesivi e non c'è più spazio per metterne altri.

venerdì, ottobre 07, 2011

Lieto fine

E' cominciato tutto per colpa di uno stramaledettissimo gioco adolescenziale.
Eravamo un gruppetto di amiche, nell'ora di buco al liceo. Tra i banchi a chiacchierare dell'ultima cotta, e di come avremmo voluto che fosse l'uomo perfetto. Allora provammo a disegnarlo: bello come il sole, biondo, occhi azzurri, lineamenti forti. Io lo disegnai così.
Mai pensando che potesse divenire realtà.
E invece me lo sono ritrovato di fronte. Esatta copia di quel disegno.
Non capivo perchè quella persona mi sconvolgesse tanto. Un senso di felicità immensa, diversa da qualsiasi emozione provata prima. Ma è durato un solo momento.
Di nuovo a fare i conti con la realtà.
Ho avuto, si, l'impressione che anche lui fosse coinvolto, ma probabilmente succedeva solo nella mia testa.
Fidanzato, figli a carico.
Il mio principe azzurro esiste, ma il lieto fine spetta a qualcun'altra.