venerdì, dicembre 21, 2018

Giorno 30

Poi succede che ti vedo, sorridente, felice.
Ed io piango.
Non voglio credere che tu possa essere felice nonostante la mia assenza.
Io non riesco a passare una giornata tranquilla, figuriamoci ad essere felice.
Passo momenti di contentezza, rido con gli amici e mi capita di divertirmi.
Ma il tuo pensiero è fisso, un marchio a fuoco nel cervello, negli occhi, nel cuore.
Dicono che la vita aiuti,
Dicono che il tempo risolva,
Dicono che l'esperienza insegni,
Dicono che il passato lenisca,
Dicono.
Ma nel mio trascorso quello che sento ora non l'ho mai vissuto.
Parlano.
Vogliono dare consigli.
Ed io devo stare a sentirli, perché altrimenti ci restano male.
Ma non lo sanno, non conoscono quello che eravamo.
Già, eravamo.
E tu adesso sei felice.
Mi insegni a farlo?

martedì, dicembre 18, 2018

Giorno 27

All'alba di quello che sarebbe stato il terzo anniversario ho ancora difficoltà a respirare, manca l'aria, manchi tu.
La tua assenza mi devasta.
Ed io sono arrabbiata,
Perché non è così che doveva andare,
È ingiusto quello che è successo,
Non è in questo modo che due anime gemelle dovrebbero comportarsi.
Poi possono dirmi qualsiasi cosa su di te,
Perché ce ne sarebbero da dirti contro.
Ma non riesco ad odiarti.
Ti amo e non posso fare altrimenti.
Come faccio? Dico al cuore: "scusa, puoi amare un po' meno?"
E la cosa mi fa rabbia perché mi chiedo come può una persona smettere di farlo?
Tu come ci riesci?
Noi eravamo tra quelli che "con l'amore si supera tutto".
Ci meritavamo il lieto fine.
Il per sempre non era un modo di dire,
Per ciò che abbiamo passato il per sempre sarebbe stata la giusta ricompensa, perché per un po' ci ho creduto.
Eravamo le persone giuste al momento giusto.
Le parole giuste sulle giuste pagine.
La melodia perfetta con le perfette note.
Eravamo noi.
Due pezzi dello stesso puzzle.
Il giallo ed il verde, che insieme facevano un unico colore, il blu.
E mi fa rabbia perché alcune parole, solo nostre non avranno più un senso.
Quello che eravamo lo racchiudevamo dentro, come chiuso in un baule in soffitta. Si vedeva poco dal di fuori.
Ma noi lo sapevamo cosa contenesse, o almeno io lo sapevo e lo so ancora.
Non ho il coraggio di salire a vedere, ho paura di scoprire che in realtà sia vuoto di te e troppo pieno di me.
E scusami se non riesco ad andare avanti senza di te.
Per quanto ci stia provando e so che ci riuscirò, perché devo farlo, non smetterò mai di credere che le nostre anime, prima o poi, si incontreranno di nuovo.



domenica, dicembre 16, 2018

Giorno 25

Lo dico e lo ribadisco, la neve è un problema.
Che poi, dico io, scegliere un altro momento no?
Figuriamoci se il destino o chi per lui poteva perdersi una scusa come questa per divertirsi di più. Vuoi mettere l'aria natalizia, che già di suo aveva il suo bell'effetto, contornata di un candido e soffice manto bianco?
Un'altra storia proprio.
Ed è proprio qui che il destino si fa la sua giocata migliore, eh si.
Che poi non sto nemmeno a raccontarle le altre carte che nasconde, un baro continuo.
Gli piace giocare sporco, gli piace rigirare il suo bel ditino nella piaga.
E cosa faccio io? Piango, perché penso, ricordo, rivivo.
Rileggendomi, nei post passati mi sono resa conto che ho sempre vissuto con molta intensità le mie storie, seppur brevi.
Quindi probabilmente non sarai nemmeno tu l'eccezione, magari a distanza di tempo andrò avanti e di te mi resterà qualche ricordo sparso.
Probabilmente sarai anche tu un capitolo, quello essenziale, perché comunque hai segnato il mio cammino dal primo giorno che sei entrato a far parte della mia vita; esiste una me diversa, delle scelte diverse, delle vie intraprese che forse non avrei mai percorso senza di te.
Probabilmente.
Ma il mio cuore queste cose non le ascolta, batte per conto suo, spera di portarti avanti nel resto dei capitoli.
Perciò soffre ad ogni azzardo, ogni bluff, ogni carta persa con il destino.
Per questo mi rivolgo a te mio carissimo destino: quand'è che la smetterai di divertirti alle mie spalle e non mi lasci tranquilla per un po'?
Perché non abbandoni la partita e mi lasci il mazzo così gioco un po' anch'io?
Hai raggiunto il limite di sofferenza che hai deciso di affibbiarmi?
Possiamo fare che basta così, perché la cosa fa tanto, tanto male?

domenica, dicembre 09, 2018

Giorno 19 - lettera aperta

Non sono mai stata una persona romantica, mi conosci.
Tranne per il Natale.
Le lucine, il rosso e l'oro, il bianco ed il blu, gli addobbi, gli alberi, ho sempre adorato ogni cosa.
Le persone si vestono di sorrisi, pare quasi che aleggi un incantesimo, un'aria diversa.
Il Natale lo respiri dovunque.
Perciò quest'anno sarà così difficile.
È tutto stramaledettamente bello.
Eh si, perché quando il destino decide di divertirsi lo fa sempre con un certo stile.
Le luci sono bellissime, delle installazioni pazzesche.
Le vetrine dei negozi, poi, che te lo dico a fare.
Come se non fosse già difficile da solo.
Ti prego spiegami tu come fai.
Raccontami come superi la sera quando camminando in mezzo alla gente non stringi la mia mano. Non la senti troppo leggera? No, perché io si.
E quando vedi gli abbracci, eh si, gli abbracci, non hai un po' più freddo del solito? Beh, io si.
Quando prendi il cellulare per fare una foto non sembra anche a te che manchi un soggetto? Io non riesco nemmeno a farle, le foto.
Come fai a vedere le persone che sorridono e non avere un pugno pesante nello stomaco? Come fai, dimmi, dimmi, non ti succede?
Io non so più come trattenere ogni maledetto giorno le lacrime, invento allergie continue, raffreddori perpetui, per giustificare questi cazzo di giorni.
Io non credo di farcela, sai?
Non riesco a pensare che io qui mi corrodo l'animo e tu invece sei tranquillo e felice.
Spiegami come fai, per favore.
Insegnarmi a vivere senza di te, perché davvero non lo so fare.
Soprattutto a Natale.

venerdì, dicembre 07, 2018

Giorno 16

Ho provato a scambiarti, il cavallo che mangia l'alfiere, una settimana, tanto è durato.
Conosci altra gente, esci e ti senti osservata, ma ti guardi intorno perché hai il terrore di incontrarlo, fosse anche per caso.
Perché lo so cosa mi scatena.
Per questo ti ho bloccato su tutti i social,
Perché anche solo fraintendere mi ucciderebbe.
Tu non l'hai presa bene, ti preme che io non pensi male.
Il fatto è che sono stordita, disorientata, non sono più né lucida né consapevole.
Ma ho solo tanto timore di mandarti fuori dalla mia vita, perché nel profondo io non voglio, questa è la verità.
E non riesco ad attuare tattiche, non riesco ad essere furba. Il cuore c'è e ce lo metto, sempre.
Continuo ad inciampare, faccio capriole, a volte cado. Sbaglio spesso, non so più cosa sia giusto fare, vado a tentoni come quando va via la corrente nella stanza e nel buio cerchi l'interruttore.
Ecco, è andata via la mia luce e perciò giro alla cieca cercando di capire come riaccenderla.
Ed è più forte di me, se si tratta di te è il cuore che decide.

lunedì, novembre 26, 2018

Giorno 6

Non immagini quante volte in questi giorni ti abbia descritto come la mia anima gemella ed ogni volta mi sono sentita rispondere che se così fosse non andrai mai lontano da me.
Poi però arriva un punto dove devi smetterla di piangere, di giustificare.
Poi capisci.
Non cambia molto il mio pensiero su di te, ma cambia la visione e l'analisi della situazione.
La verità è che hai smesso di amarmi.
Altrimenti non ti saresti allontanato.
Saresti qui.
Non avresti smesso di mandarmi il buongiorno e la buonanotte.
Avresti risposto immediatamente ai miei messaggi.
Un bacio, una carezza, un abbraccio ogni volta che mi eri affianco.
Mi fa male ammettere che ciò che provavi ad un certo punto ha smesso di esistere.
Svanito.
È ancora più difficile ammetterlo, perché come è possibile?
Cosa ti ha reso così indifferente?
Come posso accettare che l'amore della mia vita abbia smesso di amarmi?
Tu come ci sei riuscito?

venerdì, novembre 23, 2018

Giorno 3

Non sarà semplice, per nulla.
Natale è vicino, io già ci penso.
Sarà difficile passare le feste.
Già i passati sono stati complicati, figurati questo senza te.
Vorrei solo addormentarmi il 23 sera e risvegliarmi direttamente dopo il 6.
Perché non ce lo vuoi mettere il capodanno?
No, non ce la posso fare.
Sarà complicato, molto.
Eppure stamattina mi sono svegliata bene,
Ero tranquilla.
Poi arriva la sera ed ecco che tutto si complica, i pensieri, i ricordi, l'ansia, il respiro.
Sarà un calvario.
Già lo so.
E se sparissi?
Giusto quei 20 giorni tanto per superare la situazione.
Giusto per evitare la tua mancanza.
So già cosa mi aspetta ed io vorrei solo fuggire a migliaia di chilometri di distanza.
Magari tra le stelle così il buio o magari la luce mi riempiono gli occhi e avrò altro cui pensare.
Ma così non sarà ed a me toccherà straziarmi un po', da sola.
Sono stanca di cose sbagliate nel momento sbagliato.
Sono stanca di non essere mai giusta.
Sono stanca di dover dire addio.

giovedì, novembre 22, 2018

Giorno 2

Quasi come fossi in un isola in attesa che arrivi qualcuno a salvarmi, così ho deciso di contare i giorni.
È che non riesco ad arrivare fino a sera in tranquillità.
Ti penso continuamente.
Lo so che è normale ma ho davvero difficoltà a saperti lontano.
Oggi ad esempio ho provato a pensare ad alcune cose da fare per contrastarti, si, beh, non voglio averti in mente per sempre.
Ma sai la cosa simpatica?
Che non funziona per niente.
Eh si, proprio per niente.
Perciò un diversivo, mi serve un pensiero sostitutivo, qualcosa che si possa leggermente sovrapporre a ciò che ho di te qui dentro.
Siccome ne ho tanto ho molto da coprire.
Mi aspettano degli intensi giorni. Già.

martedì, novembre 20, 2018

Giorno 1

Ho scelto appositamente questo titolo, perché è un momento particolare nell'iperbole del destino.
Il punto 0.
Come se fosse l'anno 0.
La rottura con te è stata massacrante, un big bang in piena regola, con un pezzo di cuore nelle tue tasche, che è andato via insieme a te.
Zero perché tu mi hai cambiato la vita e non è una frase fatta.
Esiste una me prima che ti incontrassi, poi un'altra me ora che non stiamo più insieme.
C'è un ante te ed un post te.
Ecco quindi il giorno 1.
Il giorno di quella me che non conosco,
Che non so come sia diventata,
Che si sente persa, come una bussola che ha perso il magnete.
Eppure il passato lo ricordo, non è certo la prima volta.
Si lo so che passerà,
Si lo so che andrò avanti,
L'ho fatto tante volte.
Però non vogliono credermi quando dico che sei tu la mia metà, la mia anima gemella, non mi credono quando dico che ti amerò per sempre.
Tu mi hai cambiata, sei stato il mio primo fan, la persona che mi dava sicurezza in me stessa, colui che mi spingeva ad andare oltre, che mi diceva ogni volta che ero bellissima.
"Ovunque tu sarai, ovunque io sarò basta che mi mandi un messaggio, mandami le coordinate e verrò lì in un attimo".

venerdì, novembre 16, 2018

Una lacrima, una soltanto.
Perché non vorrei uscisse fuori più niente.
Forse è rabbia, forse è dispiacere, forse entrambe le cose.
Ne ho versate fin troppe fin ora e mi sento sempre più stupida, perché piangere non smuove certo la situazione.
In altri tempi avrei reagito, non sono capace di aspettare, non ho pazienza.
Bianco o nero,
Dentro o fuori,
Non avrei mai scelto di stare in bilico ad aspettare.
Ho l'ansia, non la so gestire ed ecco che mi si destabilizza l'universo intero.
E lo so che esiste altro all'infuori di te.
Sei solo un uomo qualunque.
Perciò una lacrima, una.
L'ultima.
Poi forse sarò pronta a lasciarti andare.

lunedì, novembre 12, 2018

Manca l'aria.

Non è un modo di dire,
Da quando hai iniziato a correre lontano da me ho provato a rincorrerti ma eri troppo veloce, il fiato si è spezzato subito, le gambe hanno ceduto.
Sono rimasta ferma, col fiatone ed ancora non riesco a riprendere fiato.
Mi manca l'aria da allora.
E lo so che poi passa,
Lo so che chiusa una porta etc etc,
So tutto.
Ci sono già passata, sa' quante volte ne ho parlato? La prassi la conosco benissimo.
So anche che ogni volta dico le stesse cose, ma che ci posso fare?
Vorrei dire che stavolta è diverso, ma probabilmente non lo sarà.
È stato diverso il modo in cui io ho amato.
Mai mi sarei immaginata di abbandonarmi totalmente a quel sentimento, perciò, forse, stavolta fa così male.
In fondo addio non l'hai pronunciato.
Hai solo chiesto tempo.
Solo tempo.
'che poi sia la cosa più preziosa che una persona possa donarti è un dettaglio.
Ed a me manca l'aria.
Ogni volta che succede qualcosa di bello, perché ne succedono, sei il primo pensiero.
Ma poi ripenso che non sei qui e manca l'aria.
Il rumore dell'ascensore, seguito dal rumore delle chiavi, mi giro a guardare la porta e resta chiusa, e manca l'aria.
Mi addormento su un cuscino troppo morbido e troppo freddo e senza odore e manca l'aria.
Si, lo so.
Poi passa.
Tutto passa.
Anche tu passerai.
Però resta, ti prego.
Manca l'aria.

mercoledì, novembre 07, 2018

L'ultima volta?

Non sai mai quando è l'ultima volta che vedi una persona; a saperlo te la vivresti diversamente.
Non so se sia questo il caso, ma comunque non c'è stato un addio, ti sei allontanato, talmente tanto da non permettermi di raggiungerti. Hai cancellato le orme ed io ho perso il sentiero.
Ho avuto dei giorni terribili, per quanto il tuo "non fare drammi" possa significare magari uno spiraglio, mentre invece la tua indifferenza ha lasciato poco spazio alle interpretazioni.
Hai chiesto tempo.
Cos'è in fondo il tempo?
Nel donarti il mio tempo ti ho regalato per anni ciò che più di importante abbia a disposizione.
Tu chiedi invece oro per te stesso.
Quindi mi ritrovo di fronte ad una tastiera ad affrontare la situazione come meglio so fare. Scrivendo.
In realtà stanno succedendo molte cose da quando ti sei allontanato, peccato che il mio primo pensiero sia ancora tu, perché è il condividerle con te che le rendeva speciali.
Mi manchi molto ma non posso costringerti a restare, perché il mio amore per te mi fa mollare la presa. Perché dovrei lasciarti andare, ma non posso immaginarmi un'esistenza che non ti comprenda.
Non dico che non posso vivere senza di te, perché si vive, ma ci sono momenti in cui mi manca l'aria; vivere sapendoti al mio fianco mi riempe la testa, i polmoni, il cuore, le mani.
Ogni giorno ti cerco nei pensieri e ti trovo.
In attesa che questo tempo non segua le lancette né tanto meno le date, ma sia questione di attimi.