giovedì, luglio 16, 2015

Surrogato

Il problema di quando ci si sente soli è che ci si accontenta, si farebbe di tutto pur di non avere silenzio. 
Pur di avere un minimo di distrazione mi sta bene tutto, chiunque sia in grado di donarmi quel poco di attenzione lo lascio fare, una mercenaria di attenzione, ecco cosa sono.
Quando scende il buio ed i pensieri gridano vorrei spaccare la testa a metà e lasciare ai pensieri un'ora d'aria, squarciare il petto al centro e con un bisturi tagliare via le lacerazioni al cuore che ancora fanno male, tirare un forte pugno allo stomaco che non smette di essere pesante e strappare via gli occhi che si riempiono solo di lacrime.
Ho paura.
Paura di soffrire di nuovo così tanto per qualcuno ed il terrore di innamorarmi ancora. Un limbo, incatenata nella terra di mezzo, quasi fosse davvero il mio contrappasso.
Per questo mi attacco come una sanguisuga a chiunque mi offra un minimo di illusione.
Un surrogato di amore, quel che basta a superare la notte.
Un vampiro che vaga in cerca di nutrimento per riuscire a sopravvivere.
Sperando che la notte passi presto come le altre, assaporando qua e là l'idea che qualcuno stia davvero lì per me, fingendo che quel qualcuno sia davvero mio, anche se solo per poche ore, fino all'alba.