domenica, dicembre 16, 2018

Giorno 25

Lo dico e lo ribadisco, la neve è un problema.
Che poi, dico io, scegliere un altro momento no?
Figuriamoci se il destino o chi per lui poteva perdersi una scusa come questa per divertirsi di più. Vuoi mettere l'aria natalizia, che già di suo aveva il suo bell'effetto, contornata di un candido e soffice manto bianco?
Un'altra storia proprio.
Ed è proprio qui che il destino si fa la sua giocata migliore, eh si.
Che poi non sto nemmeno a raccontarle le altre carte che nasconde, un baro continuo.
Gli piace giocare sporco, gli piace rigirare il suo bel ditino nella piaga.
E cosa faccio io? Piango, perché penso, ricordo, rivivo.
Rileggendomi, nei post passati mi sono resa conto che ho sempre vissuto con molta intensità le mie storie, seppur brevi.
Quindi probabilmente non sarai nemmeno tu l'eccezione, magari a distanza di tempo andrò avanti e di te mi resterà qualche ricordo sparso.
Probabilmente sarai anche tu un capitolo, quello essenziale, perché comunque hai segnato il mio cammino dal primo giorno che sei entrato a far parte della mia vita; esiste una me diversa, delle scelte diverse, delle vie intraprese che forse non avrei mai percorso senza di te.
Probabilmente.
Ma il mio cuore queste cose non le ascolta, batte per conto suo, spera di portarti avanti nel resto dei capitoli.
Perciò soffre ad ogni azzardo, ogni bluff, ogni carta persa con il destino.
Per questo mi rivolgo a te mio carissimo destino: quand'è che la smetterai di divertirti alle mie spalle e non mi lasci tranquilla per un po'?
Perché non abbandoni la partita e mi lasci il mazzo così gioco un po' anch'io?
Hai raggiunto il limite di sofferenza che hai deciso di affibbiarmi?
Possiamo fare che basta così, perché la cosa fa tanto, tanto male?

Nessun commento: