sabato, aprile 26, 2014

Silenzio.

E poi il silenzio.
Ricerca disperata di un sussurro.
Tante voci, insignificanti, diventano solo rumore ad un orecchio che attento non ci vuole proprio stare.
Consigli.
Ma di cosa poi?
Né pulpito, né assemblea.
Uno.
Il solo.
Ma non il silenzio, no.
Troppe le ore piccole, con grandi pensieri.
Mappe che segnano percorsi già battuti.
Troppe orme che non coincidono affatto.
Nemmeno l'effimero ha un senso. 
Ha perso perfino l'astratto disegno di realtà.
Ti cerco ma non so chi sei.
Ti voglio ma non so come averti.
Ti pretendo ma non so descriverti.
Un continuo andirivieni di passato, che mi sconcerta ancor più.
Allora penso che forse è un ripasso, uno sfogliare di pagine già lette per arrivare al segno che mi indica dove ero arrivata.
Che il capitolo essenziale debba ancora arrivare, sta solo qualche foglio più in là.
Intanto la notte non fa rumore, nemmeno lei. Tutto tace.
Ed io sono in attesa di non so chi, cosa.
Quando e come e se.
Un irrisoria ansia, un futuro che non si appresta ad arrivare, la quiete.
Che non so se la tempesta l'ho superata o deve ancora arrivare.
Paura, che quella trascorsa fosse un semplice temporale.
Nessuna previsione aiuta, non ci sono segni.
Il destino fischietta e guarda in su, dai un bacio a chi vuoi tu.
E non c'è. 
Trovo solo lo zittire di cose.
Ed ancora il silenzio.

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