Può una semplice canzone che non hai mai ascoltato prima, di cui non conosci le parole e che non arrivi a capire esattamente perchè di una lingua diversa dalla tua, farti capitolare?
A quanto pare si.
Come se si fosse rotta una scatola di biglie e che ora rimbalzano tutte intorno.
Mi rotolano in mente una sacco di parole disconnesse tra loro, potrei formarne al massimo un paio di frasi di senso compiuto, ma è come se non fosse abbastanza. Sento un impellente necessità di dire qualcosa, ma senza sapere cosa. La mia mente razionale in questo momento si sta interpellando con una balbettante e disconnessa me, pronta a cacciar fuori qualcosa che abbia un senso, ma pare senza successo. Avete presente quando avete studiato qualcosa e ripassate mentalmente ciò che dovete dire per paura di dimenticare anche una sola parola? Più o meno quello. Rotolano nella mia mente alcuni dei post precedenti. E' come se le parole che ho riversato qui sopra stessero ancora sospese in un ponte immaginario tra me e questo schermo. Forse perchè il vero destinatario non sa, e mi piacerebbe che sapesse. O forse no.
Prima o poi dimenticherò la sofferenza passata, no?
Sicuramente non durerà a lungo questo stato d'animo...
Non voglio permettere ad una canzone, a qualche parola rotolante, di crearmi uno spaesamento del genere.
Non voglio mandare a puttane tutto il lavoro che ho fatto su di me in questi ultimi mesi.
Non voglio cestinare il ben fatto per quattro stupide parole rotolanti...
giovedì, settembre 29, 2011
vuoto a perdere
Sapevo che non ero cambiata, che ero sempre la stessa, e che forse non si cambia, semplicemente ci si adatta. M. Mazzantini.
E succede tutto inconsapevolmente.
Ti ritrovi a sorridere per le stesse cose che prima ti facevano piangere, ti ritrovi a pensare a tutto quello che hai passato e che hai soprattutto superato al di sopra di ogni aspettativa.
Impensabile allora, indispensabile adesso.
Nuove consapevolezze, nuovi obiettivi, che si muovono all'interno della tua quotidianità. Il tempo ha cambiato alcuni degli attori, ma il fil rouge della tua storia è sempre lì.
Un'altra te, differente dal passato solo per alcuni aspetti, non necessariamente disconnessi dal tuo essere. Un'anno di standby, una lunga pausa dal tuo io, ma pur sempre tu. Cambia solo la prospettiva con cui guardi te stessa e gli altri.
Si cresce sempre, in continuazione.
Ci si adatta al cambiamento, anche se costa caro abbandonare quello che in fondo non c'è più. Trattenere il passato a denti stretti non aiuta, bisogna lasciarlo andare.
Il cambiamento avviene senza che neanche te ne accorga. Te lo ritrovi in mezzo e a te non resta che trovare la posizione comoda per starci dentro.
http://www.youtube.com/watch?v=ixcYhTRRLyY&feature=share
E succede tutto inconsapevolmente.
Ti ritrovi a sorridere per le stesse cose che prima ti facevano piangere, ti ritrovi a pensare a tutto quello che hai passato e che hai soprattutto superato al di sopra di ogni aspettativa.
Impensabile allora, indispensabile adesso.
Nuove consapevolezze, nuovi obiettivi, che si muovono all'interno della tua quotidianità. Il tempo ha cambiato alcuni degli attori, ma il fil rouge della tua storia è sempre lì.
Un'altra te, differente dal passato solo per alcuni aspetti, non necessariamente disconnessi dal tuo essere. Un'anno di standby, una lunga pausa dal tuo io, ma pur sempre tu. Cambia solo la prospettiva con cui guardi te stessa e gli altri.
Si cresce sempre, in continuazione.
Ci si adatta al cambiamento, anche se costa caro abbandonare quello che in fondo non c'è più. Trattenere il passato a denti stretti non aiuta, bisogna lasciarlo andare.
Il cambiamento avviene senza che neanche te ne accorga. Te lo ritrovi in mezzo e a te non resta che trovare la posizione comoda per starci dentro.
http://www.youtube.com/watch?v=ixcYhTRRLyY&feature=share
lunedì, settembre 26, 2011
il tempo
Quello che più mi piace,è che nel tempo tutto si risolve,si aggiusta,si cicatrizza.Indipendentemente da quel che penso o faccio. C. Bukowski.
Mi hanno sempre detto che il tempo aggiusta le cose, e va a finire che succede così.
Seppure nel momento in cui ti viene detto non è esattamente quello che pensi, ma gli eventi poi, anzi prima o poi, va a finire che si sbrogliano da soli. Senza stare a pensare alle dinamiche, nè alle tattiche giuste per far evolvere le cose così come tu vorresti. Stai le ore ad arrovellarti il cervello attorno a parole, sguardi, mosse, ma sopratutto alle non parole, alle non mosse al significato di questo e quell'altro, e poi ti ritrovi in mezzo agli aggiustamenti fatti, e tu non fai null'altro che prenderne atto. Tutto qua. Anzi vieni addirittura sorpresa dalla fantasia che ci hanno messo in mezzo. Ti ritrovi attorniata da cose davvero inaspettate, guardandoti indietro vedi una strada che non avevi neanche mai immaginato di prendere. E tutto sommato......bene così.
lunedì, settembre 12, 2011
per quello che vale
Sembrava fosse amore, per il tempo che è durato. Ora la rabbia non c'è più, il risentimento non ha più posto in cui stagnare.
I brutti ricordi cedono il posto, la loro visita è ormai terminata. Nessun rimorso, nè rimpianto. Una dolce nostalgia per quel ch'è stato, che, con non poca fatica, ho abbandonato. Così ti lascio andare via, finalmente. Ti auguro tutto il bene che qualcun'altra riuscirà a cacciarti fuori, ti auguro di vivere la vita che vuoi.
I miei errori insieme con i tuoi sono sfumati. Non ne rimane neanche una briciola.
Avrei dato tanto per te, avrei messo da parte il mio futuro per starti accanto.
Avrei basato le mie scelte sulle tue, per non rovinare la tua felicità, perchè il mio unico intento era quello di vedere un sorriso sulle tue labbra.
Condizionale obbligatorio perchè questo ormai non conta.
Ma per te avrei fatto tutto in mio potere per non farti star male.
Per quello che vale..
venerdì, settembre 02, 2011
L'urlo
Mi ritrovo ad aver affrontato anche l'ultimo fantasma, di persona; un faccia a faccia molto duro perchè c'era silenzio, un silenzio assordante. La mia bocca non aveva più fiato o forse la ragione mi aveva imposto di non gridare. Ma nella mia mente c'erano miliardi di scimmie urlatrici che rimbalzavano da una parte all'altra senza tregua. Persino Munch sarebbe rabbrividito alla vista della mia mente. Uno strazio. Come se il cuore non volesse più accettare la situazione che mi si prospettava dinanzi. Non si rassegnava al fatto che il suo grande amore non lo volesse più, che lo avesse dimenticato così definitivamente. Davvero uno strazio.
Dapprima sembrava che nulla mi facesse effetto; vedere lui, rivivere quei posti, rivedere la sua gente, sembravano non sorbire nessun effetto sulle mie emozioni. Almeno così credevo. Quando mi sono messa a letto, poi, nell'esatto momento in cui ho chiuso gli occhi ha avuto inizio la rivoluzione. à les armes! E via ad urlare. Centinaia di voci, tutte insieme; o forse qualcuna che gridava molto forte, o forse una sola... un grido straziante. Un operazione a cuore aperto senza anestesia. Il cuore batteva all'impazzata, ed a ogni battito se ne lacerava un pezzo. Via uno, un altro, un'altro ancora.
Poi un sussurro. Un respiro vicino al mio orecchio.
Non so dire se fosse sogno o realtà. Per un attimo ho aperto gli occhi, spaventata dalla sensazione della sua presenza; ed era lì, accanto a me. Un sogno reale o una realtà parallela. La sua voce, così vicina, ha pronunciato sussurrando: "tranquilla, sono io." Ho chiuso gli occhi. Silenzio.
Dapprima sembrava che nulla mi facesse effetto; vedere lui, rivivere quei posti, rivedere la sua gente, sembravano non sorbire nessun effetto sulle mie emozioni. Almeno così credevo. Quando mi sono messa a letto, poi, nell'esatto momento in cui ho chiuso gli occhi ha avuto inizio la rivoluzione. à les armes! E via ad urlare. Centinaia di voci, tutte insieme; o forse qualcuna che gridava molto forte, o forse una sola... un grido straziante. Un operazione a cuore aperto senza anestesia. Il cuore batteva all'impazzata, ed a ogni battito se ne lacerava un pezzo. Via uno, un altro, un'altro ancora.
Poi un sussurro. Un respiro vicino al mio orecchio.
Non so dire se fosse sogno o realtà. Per un attimo ho aperto gli occhi, spaventata dalla sensazione della sua presenza; ed era lì, accanto a me. Un sogno reale o una realtà parallela. La sua voce, così vicina, ha pronunciato sussurrando: "tranquilla, sono io." Ho chiuso gli occhi. Silenzio.
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