domenica, novembre 08, 2015

Montagne russe

Ansia. 
Ogni volta che salgo sull'auto per andare in quei posti lì comincia l'ansia. Non capisco, ma quest'è.
Così quella sera.
La solita impressione della tavola a quadri bicolore -la immagino di solito marrone chiaro e marrone scuro-, io la solita pedina (mi sento sempre un po' un alfiere) e le solite mani che muovono.
Premessa piccolissima: la mia amica che mi parla di 'sto tizio, lo elogia, dice che è proprio lui l'uomo per me, che non trova una fidanzata e così via. Sa che io sono single, non il tipo, la mia amica, perciò mi dice che proprio io non posso mancare.
Appuntamento alle 18, io dico che forse riesco ad arrivare un po' prima, così do una mano. 
Certo.
Inconvenienti vari, mangia pedina, blocca pedina, scacco matto, si sa come vanno a finire certe cose, arrivo in ritardo di un'ora.
Come arrivo la mia amica mi dice:"ti devi muovere, su, vestiti, risistemati, ammazza quanto sei figa, dai che se ne deve andare".
Giuro, da quando ho messo i piedi a terra, appena scesa dall'auto, io non ho capito più nulla.
Lei mi tira per un braccio, gente che mi salutava a destra e a manca, lei diceva a tutti "si, si, dopo, la stanno aspettando ".
Io, dalla mia sembravo una bambinetta col sorriso stampato e la manina che faceva "ciao, ciao".
Entriamo, un gruppo di persone ci sbarra la strada, lei dice: "eccola qui!", la gente si separa a metà, creando un corridoio, io giro lo sguardo sulle persone, lui di spalle, si gira... Stop.
Momento.
Stiamo parlando di frazioni di secondo, ma fondamentali perché a me pareva di essere in un film. Mi sembrava ci fosse addirittura la musichetta di sottofondo.
O forse la canticchiavo io, tanto, non ci stavo capendo una beata mazza lo stesso.
Dicevo, lui di spalle.
Si gira e dice: "finalmente sei arrivata, ti stavo aspettando".
Stop.
Momento.
Non si fa, è stato scorretto, una mossa cattivissima da parte vostra, lassù che giocate. Siete pessimi.
Riprendiamo.
Mi si bloccano le gambe, diventano piombo, la pancia sottosopra, come quando fai la discesa delle montagne russe, giuro di aver visto le stelline tutt'intorno, la mia amica mi tira verso di lui, ci diamo la mano, io mi avvicino e lo bacio sulle guance.
Ora, chi mi conosce lo sa, io divento stupida di fronte a qualcuno che mi piace, timida all'inverosimile, ma in quel momento continuo a sottolineare che non capivo proprio niente.
Tant'è che la mia amica mi esorta a chiedergli qualcosa, "dai dove sono tutte quelle cose che dovevi dirgli? Su, non farmi fare brutta figura." 
Io sorrido, piego la testa di lato:"io... Io... Ehm... Non ricordo."
Stump.
Il suono della mia dignità che ha chiuso il portone, andandosene.
Una scena da film, lui bello che non ti dico, una entrée da video, sembrava fosse un incipit dei più belli ed io? "Non ricordo." Ma come si fa?
Poteva essere la fantastica storia d'amore ed io sono sembrata la più ebete tra le teenagers? 
Quella che sulle montagne russe, vomita.
Poi lui mi chiede qualcosa, io rispondo, ma era forse l'atmosfera, forse il camino acceso, forse la confusione della gente intorno, forse le stelline, le montagne russe, ma io ero ancora intontita. Continuavo a non capirci nulla.
Lui poi se n'è andato, quindi parliamo di un quarto d'ora di stordimento, ma quando ho ripreso coscienza ho solo pensato:"stupida! Stupida! Stupida!" 
E li sentivo ridere a crepapelle lì su, sbellicarsi proprio.
Ma io non lo trovo affatto divertente, aver perso di nuovo un'altra occasione.
Risalgo, ho ancora altri biglietti.
Altro giro, altra corsa?

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