giovedì, febbraio 13, 2014

Impressioni.

Ero anch'io d'accordo nel gioco delle parti, seppure non mi piacessi granché. Ma il periodo non era dei migliori, una recente delusione mi faceva ancora pizzicare le mani, incerta se fosse perché mi ero lasciata scappare qualcosa o essermi tolta un peso. Perciò tu.
Con le stesse intenzioni, tra l'altro.
Nessuno dei due ne era inconsapevole, entrambi sapevamo perfettamente dove volevamo arrivare.
Una serie di serate giuste, di esatti momenti, di buona sintonia.
Il camino che scoppietta, la legna che arde, il vino che scende.
Ingredienti perfetti.
Non ho mai riso tanto con qualcuno sotto le lenzuola, avrei dovuto intuirlo già da lì. 
Lo ripetevamo in coro che non era normale durante quei momenti lì fare come facevamo noi, non poteva mica essere così divertente, dicevamo.
Poi dopo un po' di tempo te ne esci che ti dispiaceva -certo- ma da me volevi solo amicizia.
Va bene, figurati. Nessuno costringe nessuno a fare niente.
Tempo, mi chiedesti tempo per conoscermi meglio. 
Per farci cosa poi? Amicizia?
Bene, e sia.
Parli di me, mi cerchi, mi vuoi vedere ed anzi cerchi il contatto fisico. Fai in modo di poter restare solo con me. A parlare, ovviamente. 
Tre ore distesi con le dita che si sfiorano, intrecciano, accarezzano, a guardare un film davanti al camino.
In amicizia, ovvio.
Mi chiedi un massaggio, prendi l'olio, accendi la musica, ti lasci un po' andare. Le mie mani passano dal collo alle spalle, ridiscendendo lungo la schiena e poi su, sulla nuca. E lo sentono il fremito della pelle al passaggio, la sentono l'energia che si diffonde, l'effetto che quei movimenti hanno su di te.
Ah, già, l'amicizia.
Tu non provi nulla, anzi fisicamente non ti attraggo proprio. Almeno così dici tu.
Dovresti però dirlo anche alle tue braccia che mi cingono la vita da parte a parte e che stringono talmente forte da lasciare il segno sul maglione, che non provi niente.
Spiegalo, per favore ai tuoi occhi, quando incrociano i miei e restano fissi, languidi e al tuo sguardo quando mi si poggia addosso, che è amicizia.
Parlaci tu con il tuo corpo che non nasconde l'eccitazione nello starmi accanto e alla tua pelle che hai brividi se solo cerco di sfiorarla, e alle tue mani che cercano il contatto con me.
E già che ci sei, chiariscilo anche alle emozioni, che non so se possono far finta di niente tanto a lungo, 'che non ce la fanno mica a starsene nascoste più di tanto.
Perché è amicizia, solo amicizia.
Certo.

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