giovedì, maggio 01, 2014

Ansia

A prescindere da te, chiunque tu sia e qualunque cosa tu ci faccia qua, io ho l'ansia. Discorsi simili, obiettivi simili non significano un cazzo. Mi spaventa tutto ciò che rompe l'equilibrio, perché ciò che ho, so come gestirlo, l'elemento di disturbo modifica il senso delle cose. I miei feedback sono ormai questi: capisco solo ciò che conosco. 
Visto che so cosa è l'amore, ne fuggo.
Visto che so come si sta da innamorati, evito.
Dato che conosco benissimo le regole del gioco, prevedo addirittura ciò che sarà. Quindi preferisco starne fuori. 
Ma tu qua, a due passi, che ci stai a fare?
Niente, lo so. 
Tra qualche giorno tu tornerai alla tua di vita, io alla mia e tutti vissero felici e contenti.
Allora perché balbetto, tremo, palpito, piango?!
Ma santiddio benedettissimo, ma ci dovevi venire per forza tu da queste parti? Perché poi da solo? Non dovevi venire in compagnia?
Cioè, vorrei sapere se per complicare le cose ci sei venuto apposta o è davvero tutto un caso?
Che poi, io lo so che ride lui, il destino.
Lo sento che si sbellica, col dito puntato su di me. Lo sta facendo di proposito perché si annoiava e voleva farsi una risata sulle mie spalle no?
Potrei giocarmela in maniera molto leggera, lo so. Ma lui bluffa, io l'ho capito. Come controbattere?
Fingo una scala anch'io. 
Un poker.
Una mano vincente.
Non lo so. 
Lui ha fischiettato finora e ha colpito in basso, un duro colpo. 
Mi ha distratta e poi è andato giù pesante.
Bravo bel colpo, ma non mi hai ancora fatto fuori. Vuoi giocare?
Bene. Sono pronta.

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