Possiamo godere della loro presenza, finché uno dei due -o chi per loro- non decida di interrompere il contratto non scritto; non ci è permesso di avere il diritto di proprietà su quella persona.
È un fondamento essenziale del rapporto questo; ti cambia la prospettiva, ti modifica la maniera in cui vivi la persona.
Sai che non hai diritti, al massimo qualche dovere; sei consapevole che ti è data la possibilità di goderti tutti gli istanti che decide di regalarti, ma non puoi imporgli di esserti affianco.
Possiamo decidere quando è il momento di approfittare di questo grande regalo che è averlo affianco, ma non sai per quanto tempo effettivamente potrai usufruirne.
Lo svantaggio è che l'investimento emozionale è ben più alto, perché sì, puoi lasciare andare chiunque, ma ciò che ti resta dentro è un bel malloppo di cose da sistemare, selezionare e mettere da parte.
Effettivamente sulle persone esercitiamo una sorta di comodato d'uso, perché ci si sfrutta a vicenda, ci si mescola, ci si separa e poi di nuovo ad libitum, finché poi succede che questo unire si fermi, succede che tutto questo mischiare nel momento in cui ci si ferma si cominci a separare e perciò si torna ad essere persone distinte.
Sarebbe meglio limitarsi al semplice stare affianco, ma come si fa a dire al cuore di smetterla di intromettersi?
Perciò una volta terminato il contratto che si fa? Cosa puoi dare indietro?
Come si possono radunare i sentimenti?
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