Più o meno intelligenti, più o meno profonde, più o meno disponibili.
Tre quarti della popolazione femminile passata davanti i tuoi occhi, chissà quante, in fondo, son poi restate.
Io sono semplicemente una delle tante, anche se credevo di essere altro, almeno un po' di quello che ho pensato io di te.
Che poi tu scriva in continuazione parole con dei rimandi alla nostra piccola esperienza non spiega granché, tu hai detto che ho equivocato. Forse hai ragione tu.
Eppure io quelle parole me le sento addosso sempre di più, ne traduco un senso che mi veste a pennello, una descrizione di qualcosa che conosco alla perfezione. Quelle parole sanno di me, hanno il retrogusto delle nostre conversazioni; davvero difficile per me fare finta che non c'entrano con la nostra piccola esperienza.
Ma tu non mi vedi, ho riposto in te la speranza di altro, non lo vedi proprio ciò che risiede al di fuori dei contorni.
Oppure sei davvero bravo, ma bravo bravo. Così tanto da attingere da questo indefinito e farne un racconto con valenze differenti; così tanto da inventare dei sentimenti così riconducibili alla realtà, così tanto da calarti molto bene nella parte. Beh se così fosse, complimenti.
Hai talento.
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