Da quello che dicevano i greci la parola alchimia vuol dire "fondere", "colare insieme", "saldare". Ed è quello che succede nelle relazioni. Quando due persone si incontrano, si scontrano, si toccano, è li che si inserisce il significato di alchimia. Nel gioco che si instaura tra due persone, quell' attrazione, quegli sguardi, è tutto lì.
Se si riesce ad inserire quell'alchimia allora non ci sono scuse che reggono. Non dico che sia tutto riassumibile in quello, certo non è mica così semplice. Sto parlando, però, dei primi approcci con una persona. Per quanto possa far finta di niente, lo capisci benissimo se c'è o non c'è quella alchimia di cui parlo. Io credo che sia la risposta ad ogni minimo dubbio. Anche perchè altrimenti bisognerebbe stare a spiegare troppe cose, mentre invece dovrebbe avvenire tutto in modo molto semplificato e naturale. Ne sono estremamente convinta. Se c'è alchimia nessun genere di comportamento sarà errato, nessuna parola sarà fraintesa e nessuna spiegazione sarà necessaria. In fondo non esistono mosse sbagliate se la persona è quella giusta.
sabato, novembre 26, 2011
giovedì, novembre 10, 2011
Venere
Ci sono quelle situazioni in cui è necessario un passo indietro.
Quando la situazione non è così chiara.
Quando non vale la pena combattere, oppure quando non abbiamo le forze necessarie per farlo.
Un passo indietro non significa una ritirata. E' consapevolezza di avere dei limiti, è per raccogliere le idee, per riprendere fiato, perchè qualcosa ci sta soffocando.
Un passo indietro.
Sia perchè, a volte, le cose viste con la giusta distanza appaiono in maniera diversa; sia perchè con un passo indietro ci si prende un po' di tempo per pensare.
O, semplicemente, non è nel nostro carattere essere in prima linea.
Lasciando che gli eventi facciano il proprio corso, guardarli passare e non fare nulla.
Senza che nessuno se ne accorga, senza disturbare.
A me piace stare un passo indietro, un po' come fa Venere con la Luna: se ne sta lì, un passo indietro e la lascia splendere, consapevole che chi la conosce davvero sa della sua reale grandezza.
Quando la situazione non è così chiara.
Quando non vale la pena combattere, oppure quando non abbiamo le forze necessarie per farlo.
Un passo indietro non significa una ritirata. E' consapevolezza di avere dei limiti, è per raccogliere le idee, per riprendere fiato, perchè qualcosa ci sta soffocando.
Un passo indietro.
Sia perchè, a volte, le cose viste con la giusta distanza appaiono in maniera diversa; sia perchè con un passo indietro ci si prende un po' di tempo per pensare.
O, semplicemente, non è nel nostro carattere essere in prima linea.
Lasciando che gli eventi facciano il proprio corso, guardarli passare e non fare nulla.
Senza che nessuno se ne accorga, senza disturbare.
A me piace stare un passo indietro, un po' come fa Venere con la Luna: se ne sta lì, un passo indietro e la lascia splendere, consapevole che chi la conosce davvero sa della sua reale grandezza.
giovedì, novembre 03, 2011
diciotto mesi
Posso benissimo annunciare la fine del mio personale periodo di lutto.
Ai tempi di mia nonna, per il decesso del coniuge bisognava rispettare il lutto per diciotto mesi. In questo periodo non si poteva uscire, nè incontrare gente se non all'interno delle proprie quattro mura. Bisognava vestirsi di nero almeno per tutto il periodo se non di più.
Detto questo, le mie considerazioni vanno oltre: non mi sono vestita di nero, non sono restata all'interno della mia stanza e tantomeno non ho incontrato gente, anzi tutt'altro.
Ma la mia elaborazione è stata altresì difficoltosa. E guarda caso ho rispettato i mesi che indicava la tradizione.
Il suo allontanamento è stato per me davvero uno momento difficile, mi sono trovata di fronte all'impossibilità sostanziale di accettare il significato emotivo della perdita relazionale. Ma sono sopravvissuta, l'ho elaborata la perdita, eccome se l'ho fatto. Ho voluto annunciarlo semplicemente perchè mi sento bene, bene davvero!
E sono felice di avercela fatta, da sola. Grazie perchè non ti ho più sentito; grazie perchè non ti sei fatto vedere. Anzi, meno male.
Ai tempi di mia nonna, per il decesso del coniuge bisognava rispettare il lutto per diciotto mesi. In questo periodo non si poteva uscire, nè incontrare gente se non all'interno delle proprie quattro mura. Bisognava vestirsi di nero almeno per tutto il periodo se non di più.
Detto questo, le mie considerazioni vanno oltre: non mi sono vestita di nero, non sono restata all'interno della mia stanza e tantomeno non ho incontrato gente, anzi tutt'altro.
Ma la mia elaborazione è stata altresì difficoltosa. E guarda caso ho rispettato i mesi che indicava la tradizione.
Il suo allontanamento è stato per me davvero uno momento difficile, mi sono trovata di fronte all'impossibilità sostanziale di accettare il significato emotivo della perdita relazionale. Ma sono sopravvissuta, l'ho elaborata la perdita, eccome se l'ho fatto. Ho voluto annunciarlo semplicemente perchè mi sento bene, bene davvero!
E sono felice di avercela fatta, da sola. Grazie perchè non ti ho più sentito; grazie perchè non ti sei fatto vedere. Anzi, meno male.
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