E chi se l'aspettava di concludere l'estate così; io di certo non l'avrei mai detto.
A parte il rivivere delle situazioni simili ma con attori differenti e con epiloghi completamente opposti, ma la sensazione di una fine imminente, come se mi rendessi conto che stia per terminare il racconto; che dopo tutte le vicende, il caos, le carte mischiate ogni cosa si stia mettendo a posto. Pare che ogni cosa che mi abbia lasciata perplessa in passato, si sia ripresentata con lo scopo di sostituire ed in alcuni casi addirittura aggiustare il finale della precedente.
Taccuino e penna in mano, padrona di cancellare e riscrivere ciò che del passato non mi è piaciuto.
Una vera ed unica occasione di rivivere gli eventi come avrei voluto, fare andare le cose come esattamente vorrei che andassero.
Stavolta ho io il copione nelle mani e sta a me fare in modo che sia esattamente come lo immagino.
Sono io la regista.
Ciak, si gira.
domenica, settembre 14, 2014
Regista
mercoledì, settembre 10, 2014
Stile
Ci vuole sempre lo stile nel fare le cose. Altrimenti si rischia di rimanere nella massa.
Io che sono stata sempre colei che ricerca la differenza, non potevo essere da meno manco stavolta.
Cominciamo dal principio.
Lui lo conosco da tipo due anni ma solo virtualmente; essendo dalle sue parti e niente di meglio da fare, lo avviso. Lui immediatamente risponde e decidiamo di vederci.
Carino, bella situazione, belle risposte, uno spettacolo. Poi io riparto e lui: "fatti sentire", "mi manchi, lo sai?", "spero di vederti presto". E così via.
Succede che mi invitino a tornare, pochi giorni dopo, ed io vado.
Avviso lui che senza perdere tempo mi invita a cena per la sera stessa. Io sono felice di tutta questa intraprendenza, finalmente uno che sa il fatto suo. Vedi, mi ripeto, chi ti vuole ti cerca, ti pretende.
Serata carina, tutto compreso: nota che il colore dell'ombretto è in tinta con gli accessori, e già qui dovevo capirlo che non poteva essere reale; mi cede il passo, nel traversare la strada lui mi blocca col braccio davanti, come a proteggermi; poi il bacio sulla spiaggia stesi sui lettini, compreso il controllore che ci fa alzare. Andiamo alla sua macchina e mi fa trovare un mazzo di gerbere bellissime. Pure col biglietto: "spero di conoscerti meglio, M."
La serata prosegue con l'unione completa, entrambi in imbarazzo. Lui che spegne la luce, che si vergogna. Io rido perché "ma che cacchio sto facendo".
Poi la passione ci travolge.
Sembrava un temporale estivo: tanto velocemente è arrivato, tanto velocemente se n'è andato.
Alle 00.00 eravamo di fronte il cancello di casa.
Io: "non è che mi diventi una zucca?"
Lui: "stavo per chiederti se volessi perdere la scarpetta"
Un ultimo bacio, scendo.
"Ci sentiamo".
Ora, tutto bello, tutto perfetto.
Senza un poi.
Ma va bene.
Una seconda volta che contiene anche una prima.
Posso dire di aver fatto la mia prima "botta e via", solo che l'ho fatto con stile.
Niente alcool, niente sabato sera, niente di programmato.
Una serata semplicemente perfetta.
Tanto da aspettarsi un poi.
Ma bene così.
Tutto va esattamente come deve andare, l'importante è farlo con stile.
lunedì, settembre 08, 2014
Una serie di seconde volte
La prima volta che ti succede qualcosa è indimenticabile, c'è sorpresa, curiosità, ansia. La bellezza di tutte le prime volte è l'improvvisazione: fai e dici cose senza sapere che effetto scaturiscono. Tutte le mie prime le ricordo con affetto, non tanto per la situazione ma quanto il metterci tanto di sé. Le prime sono sincere, spontanee e anche un po' goffe.
Non è detto che poi tutto resti alla prima, a volte la vita ti offre una seconda chance per rifare le cose per bene. Serve ricordare almeno sai cosa fare. Io la sto avendo una seconda volta, anzi una serie di seconde. Senza volerlo quel whisky, stavolta, ha un sapore diverso, anche più buono. Ed anche il foulard ha avuto il meritato successo, cosa che la precedente invece non era avvenuto. Ora siamo allo svolgimento, cosa succederà?
Spero proprio che la seconda sia meglio.